Cosa succede quando la passione si unisce alla matematica? Gli scienziati dell’Università del Sussex hanno creato il primo modello matematico per raggiungere il massimo piacere. Sì, avete capito bene: la matematica può dare una mano anche tra le lenzuola. Male a voi, liceali con l’insufficienza nella materia!
Quando il piacere incontra la scienza
I modelli matematici, lo sapete, sono strumenti utilizzati per analizzare e prevedere fenomeni di ogni genere, anche quelli fisiologici. I ricercatori di mezzo mondo ne hanno sviluppati per la respirazione, la circolazione sanguigna, l’udito, la vista eccetera. Ora, questo metodo è stato applicato per la prima volta anche per prevedere le fasi di una performance a letto.
La sessualità è spesso un argomento di cui si parla poco apertamente (e si scrive, anche, con difficoltà: pensate a me che sto scrivendo questo articolo cercando di non farmi penalizzare da Google, ad esempio. Società bacchettona!). Questo, a parte gli scherzi, rende difficile anche la raccolta di dati accurati. L’idea di fondo che ha ispirato questo studio, però, è geniale: gli scienziati si sono ispirati ai modelli matematici usati per migliorare le prestazioni sportive e hanno creato la prima equazione matematica per raggiungere l’acme del piacere. Posso dire orgasmo, Google? Speriamo bene.
I pionieri sono sempre loro. Masters e Johnson
Quasi inutile dire che il modello sviluppato dall’Università del Sussex (notare il finale di Sussex che sembra proprio adatto) si basa sul lavoro pionieristico di William Masters e Virginia Johnson. I due ricercatori americani, straordinari pionieri, hanno studiato la risposta sessuale umana, la diagnosi e il trattamento dei disturbi sessuali tra gli anni ’50 e gli anni ’90.
Grazie ai progressi nella tecnologia, come la risonanza magnetica funzionale (fMRI), è stato possibile analizzare in modo più approfondito le reazioni fisiologiche durante il ciclo di risposta sessuale. Poiché la risposta femminile è più complessa, i ricercatori hanno deciso per il momento (già sento gridare alla discriminazione) di concentrarsi su quella maschile, analizzando le quattro fasi del ciclo: eccitazione, plateau, orgasmo e risoluzione. Hanno scoperto che troppa stimolazione psicologica all’inizio del ciclo riduceva la probabilità di raggiungere il piacere massimo. Ma questo noi lo sapevamo già, giusto? Frena, giovinotto, quanto impeto.
Non una, ma due equazioni
Da questi dati, gli scienziati hanno elaborato due equazioni matematiche: una per gli aspetti fisiologici e una per gli aspetti psicologici dell’orgasmo. Konstantin Blyuss, co-autore dello studio, ha affermato che nel mondo questo è il primo modello matematico di successo di questo tipo. Ma ci servirà a qualcosa?
Per chi è appassionato di matematica, il modello si traduce in equazioni piene di simboli e lettere. Ma per chi non mastica numeri, la morale è molto semplice e di “conoscenza popolare”: non bisogna pensare troppo.
Yuliya Kyrychko, co-autrice dello studio, sostiene che questi risultati potrebbero avere applicazioni utili nella cura dei disturbi sessuali e per fornire al pubblico una formula testata per migliorare la propria vita sessuale. I prossimi passi? Affrontare l’equazione più difficile: quella femminile, che presenta una maggiore complessità sia fisiologica che matematica.
Lo studio è stato pubblicato su Chaos: An Interdisciplinary Journal of Nonlinear Science e ve lo linko qui. Buon divertimento (in generale).