Elon Musk, il visionario CEO di SpaceX, ha un sogno: costruire una città su Marte con un milione di persone entro il 2050. Sembra una fantasia da film di fantascienza, ma secondo alcuni esperti, come Serkan Saydam, vice direttore del Centro Australiano per la Ricerca Spaziale e professore all’Università di New South Wales, colonizzare Marte è possibile entro pochi decenni.
Colonizzare Marte, la roadmap
Il primo passo è l’acqua. L’acqua che potrebbe essere estratta dal ghiaccio e dai minerali ci permetterà di stabilire una colonia su Marte. Saydam sostiene che l’acqua consentirebbe di avviare l’agricoltura e di produrre cibo sul pianeta, mentre l’idrogeno derivato dal ghiaccio potrebbe essere utilizzato come fonte energetica per il propellente dei razzi.
Tuttavia, non tutti gli scienziati sono d’accordo con questa visione ottimistica. Louis Friedman, ingegnere astronautico e cofondatore della Planetary Society, e Rachael Seidler, neuroscienziata dell’Università della Florida, ritengono che l’idea di colonizzare Marte sia alquanto irrealistica, e lo sarà per un bel po’. Chi ha ragione?
Ci arriveremo
Comunque la pensino i vari esperti, le probabilità che l’umanità possa colonizzare Marte entro qualche decennio ci sono tutte. La Cina prevede di inviare equipaggi umani sul pianeta rosso a partire dal 2033, mentre la NASA punta a farlo tra la fine degli anni ’30 e l’inizio degli anni ’40 del XXI secolo.
Certo, sarebbe meglio colonizzare pianeti con condizioni più ospitali di quelle marziane: purtroppo questi esopianeti sono troppo lontani da noi. Frédéric Marin, astrofisico dell’Osservatorio Astronomico di Strasburgo, ritiene che con la nostra tecnologia attuale servirebbero decine di migliaia di anni per raggiungerli.
Non avremo sempre la stessa tecnologia però. Giusto? Con l’aumento della velocità dei mezzi di propulsione nel tempo, il tempo di percorrenza verso gli esopianeti potrebbe ridursi da migliaia a centinaia di anni. Quanti esattamente?
Facciamo 500
Marin ipotizza uno scenario in cui potremmo raggiungere un esopianeta abitabile entro 500 anni. Certo, un viaggio di tale durata richiederebbe una nave spaziale abitata da più generazioni di esseri umani, la maggior parte dei quali non vedrebbe mai l’esopianeta da colonizzare. Le sue simulazioni suggeriscono che un equipaggio iniziale di circa 500 persone sarebbe adeguato per una nave-colonia multigenerazionale.
Ma come affronterebbero gli esseri umani la prospettiva di trascorrere il resto della loro vita su una nave spaziale, senza la prospettiva di vedere altro? E come si adatterebbero i loro discendenti a nascere e vivere in un contesto di viaggio interstellare?
Questi interrogativi sollevano questioni etiche gigantesche. Sempre che l’umanità riesca davvero a colonizzare gli altri pianeta senza distruggere il suo, e comunque senza estinguersi.
Colonizzare il cosmo: in sintesi
Lo faremo. Arriveremo su Marte. La sensazione, però, è che colonizzare Marte entro la fine di questo secolo sarà nient’altro che un assaggio “embrionale” di un cammino pazzescamente difficile.
La strada per trasformare questi sogni in realtà è ancora lunga e piena di ostacoli. Solo il tempo dirà se l’umanità riuscirà a superare le sfide e a trasformare l’immaginario fantascientifico in un capitolo della nostra storia.