Non c’è modo di girarci intorno, per cui sarò diretto. La FDA ha dato il via libera a una pillola davvero particolare, fatta di materia fecale umana, per combattere le infezioni batteriche nell’intestino. Il “trapianto fecale” in pillole, sviluppato dalla Seres Therapeutics, potrebbe aprire un mondo di possibilità per curare diverse malattie semplicemente prendendo di mira il nostro microbioma.
Il CEO dell’azienda, Eric Shaff, non ha esitato a definirlo “un momento cruciale per il settore”. Io non oso immaginare i commenti alla notizia sui nostri canali social. Volete saperne di più?
Il nostro intestino? Una giungla di microrganismi
Nel nostro tratto digestivo ci sono miliardi di microrganismi che formano il cosiddetto “microbioma intestinale”. Anche se può sembrare inquietante, questi piccoli ospiti sono per lo più innocui e spesso utili: ci aiutano a digerire il cibo, producono vitamine, supportano il sistema immunitario e molto altro.
La composizione del nostro microbioma intestinale è stata collegata a una miriade di condizioni, dalla depressione al cancro, passando per l’ictus. Un delicato ecosistema che può essere influenzato da diversi fattori, tra cui dieta, ascendenza, farmaci e persino il nostro ambiente sociale.
Il “trapianto fecale” come strumento di cura
L’infezione da Clostridium difficile è l’esempio perfetto di come un microbioma intestinale squilibrato possa influenzare la nostra salute. Si manifesta solitamente in pazienti che hanno recentemente assunto antibiotici, perché questi farmaci possono uccidere i batteri che competono con il Clostridium difficile per le risorse.
Per aiutare a ristabilire l’equilibrio, le persone con infezioni gravi o ricorrenti da Clostridium difficile possono sottoporsi a una terapia chiamata “trapianto fecale”. Un procedimento che oggi viene effettuato tramite un’introduzione rettale di feci da un “donatore” con un intestino sano.
Una pillola di…
La FDA ha recentemente approvato VOWST, una pillola di trapianto fecale per trattare le infezioni ricorrenti da Clostridium difficile. Seres Therapeutics produce questa pillola utilizzando materia fecale opportunamente selezionata e controllata.
Il trattamento consiste in quattro capsule al giorno per tre giorni in adulti che hanno già ricevuto antibiotici senza risultato.
In uno studio di fase 3, l’88% dei pazienti che hanno assunto la pillola di trapianto fecale non ha avuto recidive di infezione da Clostridium difficile per 8 settimane (conto il 60% del gruppo placebo). Sei mesi dopo la terapia, il 79% del gruppo trattato era ancora senza infezione (contro il 53% del gruppo placebo).
Per quanto suoni davvero male, la disponibilità di un prodotto di microbiota fecale che può essere assunto per via orale è un notevole passo avanti nella cura dei pazienti affetti da questa infezione potenzialmente letale.
Oltre il trapianto fecale: nuove terapie mirate al microbioma
L’approccio legato al trapianto fecale non si ferma ad una particolare infezione batterica. La stessa Seres è già impegnata in uno studio di fase 1b per la sua prossima pillola che mira al microbioma, SER-155, destinata alle persone che hanno subito trapianti di organi o di cellule staminali.
La pillola contiene una miscela di batteri coltivati in laboratorio, progettati per inibire la proliferazione di patogeni, ridurre l’infiammazione intestinale e modulare il sistema immunitario. L’obiettivo? Prevenire le infezioni resistenti agli antibiotici e la malattia da trapianto contro l’ospite (GvHD), una complicanza potenzialmente letale in cui le cellule donate attaccano il corpo del ricevente.
Se la pillola avrà successo tra i pazienti trapiantati ci potrebbero essere opportunità per trattare la cirrosi, la neutropenia da cancro e altre condizioni in cui la resistenza antimicrobica è un problema.
Ancora
Altri gruppi di ricerca stanno sviluppando terapie mirate al microbioma per trattare il cancro, la sclerosi multipla e persino l’invecchiamento. Altri ancora cercano di identificare “biomarcatori” nel microbioma che potrebbero aiutare nella diagnosi e prevenzione delle malattie. L’aspetto interessante di queste terapie è che, a differenza dei nostri geni, il microbioma può essere modificato più facilmente.
Dal microbioma un ponte per la salute umana
Prima che il trapianto fecale diventasse lo standard per le infezioni ricorrenti da Clostridium difficile, molte persone cercavano di migliorare la salute del microbioma con l’uso di probiotici, diete “amiche dell’intestino” e altri metodi, ma l’efficacia di questi approcci è sempre stata messa in discussione.
Solo con gli studi più recenti stiamo iniziando a comprendere quanto sia importante il microbioma intestinale per la salute, e come possiamo “manipolarlo” per ottenere risultati concreti.
La pillola di trapianto fecale è solo l’inizio di una nuova era nella medicina, in cui il nostro intestino e il suo ecosistema diventano protagonisti nel percorso verso la guarigione e la prevenzione delle malattie.