Tutti lo sospettano da sempre, chi più e chi meno. E c’è anche chi lo dice apertamente: i telefoni cellulari potrebbero essere la causa di tanti mali. A quanto pare, oggi ne aggiungiamo un altro all’elenco: l’ipertensione. Gli scienziati si sono interrogati anche sulla correlazione tra l’uso dello smartphone e la pressione alta: ecco cos’hanno scoperto.
Un mare di dati
Nell’ultimo studio, pubblicato sul European Heart Journal – Digital Health (ve lo linko qui) i ricercatori hanno osservato un campione di ben 212,046 persone.
Lo scopo, come detto, era capire se esistesse un legame tra il tempo passato a parlare al cellulare e l’insorgenza di ipertensione. E dopo aver analizzato i dati, gli scienziati hanno scoperto che ben 13,984 partecipanti avevano sviluppato ipertensione, circa il 7% del campione. Il “gruppone” di quelli che trascorrevano più di 30 minuti a settimana al telefono è associato a un aumento del 12% del rischio di sviluppare ipertensione.
Smartphone e ipertensione: qual è la causa possibile?
Il professor Xianhui Qin, co-autore dello studio e ricercatore presso la Southern Medical University di Guangzhou, in Cina, sottolinea che non è stato riscontrato alcun legame diretto tra la quantità di tempo trascorso al cellulare e l’ipertensione. Idem per l’uso di dispositivi in vivavoce.
Il suo team formula due possibili ipotesi, da verificare nei prossimi studi, per questi risultati: un legame tra un maggior uso del cellulare e un peggioramento della salute mentale, e un possibile ruolo delle radiazioni ad alta frequenza.
Prendiamolo con le molle
È importante sottolineare che lo studio è di natura osservazionale: potrebbero esserci altri fattori legati allo stile di vita che influiscono sull’ipertensione dei pazienti considerarti. Ad esempio lavori usuranti.
D’altro canto, il campione dello studio non è rappresentativo dell’intera popolazione, perché comprende principalmente adulti bianchi di mezza età o più anziani. E in condizioni generali di salute migliori rispetto alla popolazione generale del Regno Unito.
Infine, la banca dati usata, la UK Biobank con dati sullo stile di vita della popolazione adulta nel Regno Unito, è ferma al 2010. Da allora, anche l’uso dello smartphone è cambiato (fate voi se in meglio o in peggio).
Smartphone e ipertensione, in sostanza
Lo studio è assolutamente incompleto e prematuro, ma l’intuizione degli scienziati merita ulteriori approfondimenti. È comunque un campanello d’allarme per tutti noi che passiamo ore e ore a parlare al telefono.
I prossimi approfondimenti potrebbero farsi definitivamente beffe del vecchio slogan pubblicitario che qualche anno fa recitava: “una chiamata può allungarti la vita”.
Tutt’altro, magari.