Non ce lo nascondiamo: nell’era digitale, le smart TV hanno rivoluzionato l’esperienza di intrattenimento domestico, offrendo funzionalità che vanno ben oltre la semplice visione di programmi televisivi.
Tuttavia, questi dispositivi high-tech possono raccogliere una quantità sorprendente di dati personali: nei prossimi anni “iper connessi” il problema potrebbe somigliare sempre di più ad un incubo per la nostra privacy.
Le Smart TV e i dati personali
Partiamo da un dato che spero non vi stupirà: le smart TV non sono più solo dispositivi per visualizzare contenuti. Sono già diventate, di fatto, degli specchi bidirezionali: noi guardiamo loro, loro guardano noi. Letteralmente. Le smart TV sono sempre più attrezzate a permettere il monitoraggio di ciò che facciamo, in tempo reale, da parte di una rete di inserzionisti e analisti di dati.
Raccolgono informazioni sul comportamento, gli interessi, le preferenze e i dati demografici degli utenti per monetizzarli, principalmente attraverso la pubblicità mirata. I dati raccolti dalla nostra smart TV possono variare in base al produttore, al marchio e alla versione, ma la maggior parte di loro è come minimo in grado di raccogliere dati audio, video e sull’uso della TV. Le recenti funzioni di attivazione vocale, poi, hanno il potenziale per raccogliere enormi quantità di dati: grazie a loro, i dispositivi possono catturare conversazioni e altri suoni nell’ambiente circostante. Registrazioni che potrebbero essere inviate a terzi per essere analizzate.
Ma che succede a tutti questi dati una volta che vengono raccolti?
Dove finiscono i nostri dati?
La risposta non è semplice. Quello che viene fatto con i dati è complesso e, a dirla tutta, parecchio opaco. Non c’è molta differenza tra i marchi di TV. I produttori affermano di usare le nostre informazioni per la “personalizzazione” e la qualità dei contenuti, ma è comune vendere questo tipo di dati, anonimizzati o semi-anonimizzati, a terzi, aziende pubblicitarie o servizi di streaming. Una venduti, i dati sono fuori controllo. Virtualmente, possono finire ovunque.
Il paradigma del prossimo futuro? Una Smart TV “gratuita”, che ci costerà la privacy
C’è una notizia che ha attirato la mia attenzione, e ve ne parlo per farvi capire cosa si muova intorno al trend della privacy. Telly è una nuova startup tecnologica che offre una Smart TV gratuita con un modello di business unico. La Smart TV viene fornita con un secondo schermo, chiamato Smart Screen, dedicato alla visualizzazione di annunci pubblicitari o contenuti rilevanti come notizie, meteo, punteggi sportivi.
Lo sapete bene, vero, che quando non c’è un prodotto da pagare, il prodotto siete voi? Telly regala una tv e in cambio chiede di raccogliere e usare tutti i dati che ritiene sulle abitudini d’uso degli utenti. Con la sua telecamera, il suo microfono, il suo sensore di movimento e il tuo consenso è in grado di raccogliere informazioni su ciò che guardi, cerchi e ascolti sulla TV e per quanto tempo. Informazioni su quante persone vivono nella tua casa, i tuoi gusti alimentari e di marca, la tua identità etnica. Come se non bastasse, potresti essere soggetto a pubblicità su schermo in qualsiasi momento.
Ancora una volta Black Mirror diventa reale. Potere della programmazione predittiva? No, semplice acume. Telly, va detto per onestà, è trasparente sul suo approccio. Fa riflettere che l’azienda si senta libera di farlo, perchè sa bene che incontrerà il consenso di tanti. Ma siamo sicuri che il prezzo della privacy valga quello di una tv “gratuita”? Telly può mostrare annunci su entrambi gli schermi in qualsiasi momento, anche quando non stai usando la Smart TV, trasformando essenzialmente il cuore del tuo soggiorno in un cartellone pubblicitario.
E qualcosa mi dice che è solo il primo tentativo in questa direzione.
Sarà lei a guardare noi
Mentre le Smart TV continuano a evolversi, è fondamentale essere consapevoli di come questi dispositivi raccolgono e utilizzano i dati personali. Proteggere la nostra privacy nell’era digitale è diventato sempre più importante e richiede una comprensione chiara di come i nostri dati vengono raccolti e utilizzati. Ricordate, la tecnologia può arricchire le nostre vite in molti modi, ma è importante bilanciare queste comodità con la difesa dei nostri diritti.