Arriva un’autentica tempesta nel settore degli schermi, ed è “made in China”. BOE, il gigante orientale dei display, fa tremare il mondo della tecnologia presentando l’anteprima di un display da 110 pollici con una mostruosa risoluzione di 16K.
Numeri da Capogiro
Il sorprendente prototipo appena presentato offre un refresh rate di 60Hz. Non disdegna un massimo di 400 nit di luminosità e un rapporto di contrasto di 1200:1. Numeri interessanti, ma lo stupore arriva solo quando fa il suo ingresso la vera star: la risoluzione 16K.
Il pannello sembra essere un unico pezzo di vetro grande l’equivalente di quattro display 8K da 55 pollici in una matrice 2×2, oppure a 16 schermi 4K da 27,5 pollici in una matrice 4×4.
La Corsa alla Risoluzione: 16k sono un nuovo punto di arrivo o di partenza?
Se siete sorpresi da questa notizia (perché non sufficientemente informati) sappiate che BOE non è il primo marchio a produrre un pannello 16K. Quanti di voi lo sapevano?
Innolux, Sony e Samsung hanno già presentato prototipi di display modulari con questa risoluzione, ma con un costo che farebbe tremare qualsiasi portafoglio (parliamo di milioni di dollari). Quindi, la tecnologia è provata, matura e disponibile: qual è l’inghippo?
Il 16K supera abbondantemente la soglia dei 100 milioni di pixel, arrivando a oltre 132 milioni di punti minuscoli (15360 × 8640 pixel, ossia 160 pixel per pollice). È un sacco di dettagli, specialmente per il gaming e le applicazioni che richiedono alti refresh rate.
La dura verità
Nel 2016 (che in tecnologia è un po’ come dire mille anni fa) AMD dichiarò di voler produrre schede grafiche in grado di supportare una risoluzione 16K a 240Hz. Tuttavia, al momento, non c’è traccia di una scheda grafica del genere. Perché?
La dura verità è che per un bel po’ non ci sarà molto da fare con un monitor o TV 16K, semplicemente perché non esiste particamente nessun contenuto prodotto a quella risoluzione. Non è che sia impossibile produrlo: Sony aveva la tecnologia per farlo addirittura nel 2014, e una piccola società ha realizzato Prairie Wind, il primo film in 16K, usando due fotocamere Canon.
Senza contare che dal 2019 esistono sensori per fotocamere da 200 milioni di pixel e smartphone con fotocamere da 200 megapixel (ad esempio, Motorola Edge 30 Ultra).
16k, troppo avanti
Se ancora non vi è chiaro perché il 16K non è un’opzione, considerate il fatto che anche il “semplice” 8k non se la passa bene. Ci sono davvero pochissimi monitor (non TV) con quella risoluzione: il Dell Ultrasharp UP3218 è forse l’unico monitor 8K disponibile a livello mainstream, e non sembra che avrà dei successori.
Temo che il 16K rimarrà solo un sogno, perché il mercato è troppo piccolo per essere rilevante. Connessioni e processori non reggono, l’ipotesi che si torni tutti indietro a guardare film su supporti e lettori stand alone è semplicemente ridicola. Per non parlare dei contenuti: la maggior parte viene ancora prodotta, consumata e visualizzata in Full HD, una risoluzione 64 volte inferiore al 16K.
Sembra un controsenso: una tecnologia di visione che non vedremo facilmente.