Frittatona di cipolle, canottiera d’ordinanza e tutto il corredo che i miei coetanei amanti della saga di Fantozzi conosceranno bene. La diretta non è dallo stadio Wembley, purtuttavia, ma da una conferenza convocata dalla NASA il 31 maggio a Houston, alle 10:30 (ora locale).
L’oggetto? I risultati delle analisi che il team di studio indipendente messo insieme dall’agenzia spaziale americana ha ottenuto dai dati sugli UAP, i cosiddetti fenomeni aerei non identificati. Sì, avete capito bene, stiamo parlando degli artisti precedentemente noti come UFO. E se avete domande da porre, dice la NASA, potete farle qui.
Non sono uccelli, non sono Aerei…
Come sapete, la NASA vuole esaminare e studiare questi UAP con dati, tecnologie e strumenti scientifici. Prima che la vostra immaginazione prenda il volo (dovevo dirlo), sappiate che non stanno cercando di identificare avvistamenti misteriosi, ma partono dall’ovvio approccio: quello opposto.
In primis, le minacce alla sicurezza nazionale, e il timore (sfociato quasi nel panico, con l’episodio dei palloni-spia cinesi) che nazioni ostili agli USA abbiano fatto qualche “salto tecnologico” importante.
Per cui, se da questa conferenza sperate di ricavare la famosa conferma che non siamo soli nell’universo, potreste rimanere delusi.
D’altra parte, se fosse tutto così facilmente spiegabile, non avrebbero bisogno di un team per studiare questi casi. Gli eventuali visitatori interstellari sono sempre l’ultima opzione da considerare, ma ci sono alcuni casi con prove troppo solide per essere scartate. Non saranno piccoli omini verdi, ma sicuramente sono qualcosa che non rientra nel nostro ventaglio di cose classificabili facilmente come “terrestri”.
Che argomenti toccherà questa conferenza?
Gli appassionati del genere come il giudizioso Flavio Vanetti, autore della rubrica “Mistero bUfo” sul Corsera, conoscono sicuramente il Rapporto Annuale 2022 sui Fenomeni Aerei Non Identificati rilasciato dall’Ufficio del Direttore dell’Intelligence Nazionale americana (ODNI).
In questo caso non c’è stata una vera e propria conferenza di presentazione, ma un po’ di ciccia è venuta comunque fuori. Il report (lo trovate qui) rivela infatti che su 366 casi di UAP attivamente indagati, solo 195 possono essere considerati “insignificanti” e probabilmente attribuibili a droni, palloni o fauna selvatica.
E gli altri 171? Alcuni di questi UAP, cito, “sembrano aver dimostrato caratteristiche di volo o capacità di performance insolite” che rendono difficile la loro identificazione. E per questo, conclude il report, questi casi devono essere presi più seriamente.
Pronti. Siamo nati seri, noialtri
La conferenza pubblica della NASA del prossimo 31 maggio rappresenta un passo verso questo obiettivo. Siamo tutti curiosi di vedere le raccomandazioni finali del team, che verranno rilasciate nel corso dell’estate. Non importa che nome diamo a questi fenomeni (che siano UFO o UAP). Una cosa è certa: la verità è là fuori, e l’importante è svelarla.
Potrebbe non essere la conferma di vita su altri pianeti che molti sperano, ma ci aprirà nuove strade di indagine. Magari aumenterà la nostra comprensione di questi fenomeni inspiegabili, magari la aumenterà su noi stessi: perché in qualche modo gli alieni siamo noi.
Non importa se sei un appassionato di ufologia o un curioso di scienza e spazio: il 31 maggio, ne sono certo, avrai accanto anche tu una familiare di birra ghiacciata.