Lo sapevate anche voi, era solo questione di tempo: le case automobilistiche di tutto il mondo avevano già messo gli occhi su ChatGPT, il modello di linguaggio AI avanzato, per rivoluzionare i loro assistenti vocali. Quel momento è (già) attivato: a tagliare per prima il traguardo sarà Mercedes-Benz.
Hey, Mercedes
L’annuncio è arrivato: la casa di Stoccarda ha avviato i beta test del suo sistema di infotainment MBUX, con ChatGPT integrato. A mangiare la polvere General Motors, che pure aveva colto subito l’opportunità (a marzo) ma non era evidentemente attrezzata per partire lancia in resta, cosa che invece ha fatto Mercedes.
E così dal 16 giugno 2023 il sistema beta è stato distribuito ai clienti statunitensi che hanno aderito al programma di test. Non sono pochi: più di 900.000 automobili Mercedes sono dotate del sistema MBUX. Per chi ha un’auto compatibile, partecipare al programma è stato semplicissimo: per i proprietari è stato sufficiente dire “Hey Mercedes, voglio entrare nel programma beta”. Dopo l’adesione, l’auto riceve un aggiornamento software con la versione dell’assistente “potenziato” con ChatGPT.
Cosa può fare il nuovo assistente Mercedes?
Con questo nuovo upgrade, il sistema “Hey Mercedes” sarà in grado di fare molto più che rispondere a comandi prestabiliti come “Accendi l’aria condizionata” o “Cerca una stazione radio”.
MBUX sarà in grado comprendere comandi che prima, semplicemente, non avrebbe capito. Si potrà “conversare” con l’assistente in modo più naturale, senza preoccuparsi di scandire bene le parole: il sistema capirà richieste e comandi interpretando il contesto, in modo più vicino a quello di un essere umano.
Due inevitabili riflessioni
Prima, in assoluto: come sarà gestita la privacy degli utenti? Mercedes ne assicura il pieno controllo. I dati raccolti, dicono in Germania, non finiranno nelle mani di Microsoft: verranno inviati in un Cloud proprietario, dove verranno anonimizzati, analizzati e archiviati.
“Il nostro obiettivo è fare delle nostre auto il centro della vita digitale dei nostri clienti, offrendo al contempo la migliore protezione possibile della loro privacy”, ha dichiarato il Chief Technology Officer di Mercedes-Benz, Markus Schäfer.
Figurarsi.
Cosa impedisce Mercedes, una volta “anonimizzati, analizzati e archiviati” questi dati, di metterli a disposizione di Microsoft ed OpenAI per perfezionare il sistema (e ChatGPT)?
Questo ci porta alla seconda riflessione: questo non è solo un banco di prova per Mercedes. Dalle decine di milioni di interazioni vocali degli occupanti delle auto (incrociati anche con dati sull’uso degli strumenti), Microsoft ricaverà probabilmente il “nocciolo” della ChatGPT che verrà ad integrare i sistemi multimediali delle aiuto, i pc e (forse) un ‘Alexa’ targato Windows e più fortunato di quello Amazon.
I test dureranno circa tre mesi, cui seguirà (se tutto va bene) l’integrazione di ChatGPT su larga scala. Che ne pensate? KITT di “Supercar” o HAL9000 di “Odissea nello spazio”?