Ah, il cinema! Quante volte ci ha presentato scenari apocalittici, spesso relegati al regno della pura fantasia. Ma cosa succede quando la realtà supera la finzione? Prendiamo, ad esempio, il nuovo film di Christopher Nolan, “Oppenheimer”, appena uscito negli USA (in italia lo vedremo da fine agosto). In una scena chiave, Leslie Groves, interpretato da Matt Damon, esprime la sua preoccupazione di distruggere il mondo con una sola bomba. Ridicolo? Forse non tanto quanto pensiamo.
Oppenheimer e la paura di distruggere il mondo in un colpo solo
Il film ritrae la tensione prima del test Trinity, la prima detonazione di una bomba atomica. J Robert Oppenheimer, l’inventore della bomba nucleare, rassicura Groves che le probabilità di annientare tutta la vita sulla Terra sono quasi nulle. “Quasi zero?” Una risposta che non ha certo calmato i nervi di Groves. E chi potrebbe biasimarlo? “Zero sarebbe stato meglio!”, dice.
Un “quasi” come questo non ti fa dormire la notte, per Giove. Anche perché “Oppenheimer”, lo sapete bene, non è solo una finzione cinematografica.
Queste preoccupazioni erano condivise dal fisico del Progetto Manhattan, Edward Teller. Secondo il dottor Steven Biegalski, presidente di Nuclear and Radiological Engineering presso il Georgia Institute of Technology, Teller temeva che il calore dell’esplosione avrebbe causato la fusione dell’idrogeno nell’atmosfera, innescando una reazione a catena catastrofica. In poche parole, avrebbe potuto letteralmente incendiare il mondo.
“Fortunatamente,” come sottolinea Biegalski, “questo non è accaduto”.
La potenza distruttiva: quando “il troppo” è troppo?
Quanto può diventare potente e distruttiva una bomba nucleare? La dottoressa Tara Drozdenko, direttrice del Global Security Program presso l’Union of Concerned Scientists, ci offre una prospettiva.
La bomba atomica sganciata su Hiroshima durante la Seconda Guerra Mondiale aveva una potenza di 15 kilotoni, equivalente a 15.000 tonnellate di TNT. Ma la bomba più potente mai realizzata, la Bomba Tsar testata dall’Unione Sovietica nel 1961, aveva una potenza di oltre 50.000 kilotoni. Se pensate che sia impressionante, tenete a mente che era stata progettata per essere il doppio!
La praticità incontra la potenza
C’è un limite a quanto può essere potente una bomba? Secondo la Drozdenko sì. Una bomba come la Tsar sarebbe troppo grande per essere lanciata come missile e rappresenterebbe un rischio enorme per qualsiasi equipaggio che sperasse di sganciarla da un aereo.
E, come sottolinea anche Biegalski, c’è un limite massimo eccome. Per due motivi: primo, la quantità di materiale disponibile. Secondo, il fatto che, oltre un certo punto, la bomba si autodistruggerebbe.
Quel che resta di Oppenheimer: un futuro da evitare
In sintesi, la domanda (ri)fiorita col film Oppenheimer rimane: potrebbe una singola “bomba nucleare di dimensioni teoriche massime” distruggere il mondo?
E qui viene il bello, o se preferite il brutto. Biegalski non lo sa. Una cosa è chiara, però, dice: “Spero che non ci avventuriamo mai in quella direzione”. E noi con lui.