Elon Musk, il visionario imprenditore a capo di Tesla e SpaceX, ha fondato una nuova società chiamata X.AI (ma non aveva detto che l’intelligenza artificiale andava fermata per 6 mesi?). Il suo ambizioso obiettivo dichiarato è comprendere la vera natura dell’universo grazie all’intelligenza artificiale. Boom. Vabbè, è Elon Musk, gli piace fare effetto.
Fuga di cervelli
Il team di X.AI riunisce alcune delle menti più brillanti nel campo dell’intelligenza artificiale, provenienti dai laboratori di ricerca più avanzati al mondo: DeepMind, OpenAI, Google Research, Microsoft Research e l’Università di Toronto.
Tra i membri, secondo Puntoinformatico, spiccano nomi del calibro di Ilya Sutskever, co-fondatore di OpenAI, Samy Bengio, lead scientist di Apple, e Geoffrey Hinton, “padre del deep learning”. Sono solo quelli più noti, in realtà l’elenco è lungo.
Il “brodo primordiale” di X.AI
Per darvi un’idea ancora più chiara di quanto il progetto messo in piedi da Musk punti in alto, badate a dove il tycoon ha fatto “campagna acquisti”. I ricercatori oggi coinvolti in X. AI hanno sviluppato alcune delle tecniche di intelligenza artificiale più rivoluzionarie degli ultimi anni.
Ilya Sutskever, ad esempio, ha creato Adam, uno degli ottimizzatori per reti neurali più utilizzati al mondo. E ha guidato lo sviluppo di GPT-3.5 e GPT-4 per OpenAI. Sergey Ioffe, invece, ha introdotto tecniche cruciali come la normalizzazione batch e layer.
Geoffrey Hinton è stato determinante nella creazione di AlphaGo di DeepMind, il primo programma a battere un campione umano a Go. Samy Bengio ha contribuito a GPT-3 e ad applicazioni di computer vision.
Altri membri di X.AI come Ian Goodfellow hanno scoperto il fenomeno degli esempi avversariali; Anthropic, startup di IA fondata da Dario Amodei, ha messo a punto modelli come Claude 2, a mio avviso il modello che al momento può davvero insidiare ChatGPT.
Ora è più chiaro il peso dell’operazione?
Dalla ricerca accademica alle applicazioni concrete
Creato il super team in X.AI, è già ora di entrare in azione. Questi scienziati potranno collaborare per tradurre le loro ricerche in applicazioni concrete, con investimenti e risorse superiori.
L’obiettivo? Ve l’ho detto: svelare i segreti dell’universo. Boom (niente, l’esplosione arriva da sola). Ovviamente è una frase che vuol dire tutto e niente, di chiara matrice motivazionale come piace al “patron”, ma col talento dei suoi membri e le risorse di aziende come SpaceX, X.AI può realizzare davvero (anche) nuove scoperte scientifiche.
Certa è una cosa: dopo aver provato a frenarne l’ondata, Musk ha deciso di cavalcarla a modo suo. E anche stavolta l’impressione è che non ci annoieremo.