E se potessimo saltare da una stella all’altra come sassi sull’acqua? Grazie a menti brillanti come quella del fisico Harold “Sonny” White, potrebbe non essere solo un sogno. A fine 2020, nel suo laboratorio di Houston, mentre il mondo fronteggiava problemi più urgenti White ha osservato qualcosa che potrebbe cambiare il nostro modo di far parte dell’universo, consentendoci di viaggiare alla velocità della luce.
Il mistero delle cavità di Casimir
Nel loro laboratorio dell’LSI a Houston, White e il suo team stavano conducendo esperimenti per la Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA). Il loro obiettivo? Studiare le densità energetiche all’interno delle cavità di Casimir.
Questi spazi misteriosi, situati tra sottili piastre metalliche in un vuoto, hanno rivelato un fenomeno affascinante: l’energia negativa del vuoto. Un fenomeno noto come effetto Casimir, che sta aiutando gli scienziati a comprendere la fisica complessa delle strutture microscopiche. Ma c’è di più.
Mentre osservava i dati, White ha notato un modello di energia negativa tra le piastre che gli sembrava familiare. Questo modello era straordinariamente simile all’energia prodotta da una forma di materia esotica che potrebbe, secondo alcuni fisici, rendere possibile il viaggio interstellare ad alta velocità. E poi, la rivelazione: una bolla di curvatura. Sì, avete letto bene. Una bolla di curvatura, l’elemento essenziale di un motore a curvatura come quelli che popolano la fantascienza.
Velocità della luce, da fantasia a realtà
La scienza dietro la tecnologia a curvatura è sorprendentemente solida. Anche se i meccanismi specifici di un dispositivo reale non sono ancora stati completamente compresi (e chissà quanto ancora servirà a comprenderli), la matematica indica che è fattibile.
Un vero e proprio motore a curvatura userebbe enormi quantità di energia per creare una forza gravitazionale sufficiente a distorcere lo spaziotempo in modo controllato. Questo permetterebbe a una nave di viaggiare alla velocità della luce, superando le limitazioni imposte dalla teoria della relatività di Einstein.
Il sogno di Alcubierre
Molti anni prima delle ricerche di White, il sogno di un motore a curvatura prende il nome di Miguel Alcubierre. Il fisico teorico messicano (e appassionato di Star Trek), ha pubblicato nel 1994 un articolo in cui asseriva che un motore a curvatura fosse matematicamente possibile.
Prima ancora è stato il fisico José Natário, PhD, professore all’Instituto Superior Técnico di Lisbona, a scrivere il suo influente articolo sulla fattibilità matematica dei motori a curvatura nel 2001.
La proposta di Alcubierre ha però risolto uno degli ostacoli iniziali per raggiungere velocità di curvatura, offrendo una soluzione che non contraddiceva la teoria della relatività di Einstein. Forse un giorno questo momento sarà ricordato come l’inizio dell’inizio. Un giorno lontano, ovviamente.
Velocità della luce, sfide e suggestioni
Nonostante le ricerche promettenti, ci sono ancora molte sfide da superare. La quantità di energia necessaria per sostenere una bolla di curvatura è immensa. Alcubierre ha teorizzato che l’energia negativa potrebbe essere la soluzione, ma questa forma di energia non è nemmeno stata dimostrata come reale.
Altri scienziati come Erik Lentz stanno esplorando nuove soluzioni, cercando modi per generare bolle di warp utilizzando fonti di energia positiva.
Il viaggio alla velocità della luce resta un obiettivo lontano, ma è stimolante vedere come la ricerca in questo campo sia in rapida evoluzione. Gli scienziati di tutto il mondo stanno collaborando, condividendo idee e spingendo ogni giorno il confine più in là. La passione e la determinazione di questi ricercatori ci danno speranza.
Forse, un giorno, potremmo davvero viaggiare tra le stelle. Magari ci vorrà il tempo. La Cattedrale di Strasburgo ha richiesto 424 anni di costruzione, forse ci siamo abituati troppo a ricevere le cose all’istante.
Forse tra un secolo o due le ricerche di cui parliamo oggi saranno sui libri di storia.