Dieci anni fa, un giovane informatico di nome Edward Snowden ha scosso il mondo svelando al pubblico le operazioni segrete di sorveglianza dell’NSA, l’agenzia di sicurezza nazionale USA specializzata nella raccolta e nell’analisi di informazioni e dati di intelligence. Specie attraverso l’ascolto e l’analisi di fonti estere.
Queste rivelazioni hanno acceso un dibattito globale sulla sicurezza, la privacy e l’etica della sorveglianza di massa. A 10 anni di distanza, è essenziale riflettere non più soltanto su ciò che è stato carpito da Snowden, ma anche (e soprattutto) su come queste rivelazioni hanno plasmato la nostra comprensione della privacy nell’era digitale. La domanda che sorge spontanea è: quanto siamo davvero liberi nell’era della connettività?
L’eco delle rivelazioni
Le rivelazioni di Snowden non sono state semplici chiacchiere da bar. Il numero effettivo di documenti che Snowden ha estratto dalla NSA non è mai stato chiarito. Tuttavia, secondo un rapporto del 2016 del Comitato di Intelligence della Camera degli Stati Uniti, Snowden ha rimosso più di 1,5 milioni di documenti da NSANet e dalla rete di intelligence JWICS. Carteggi ed informazioni che alla fine hanno portato a oltre 200 report, 2148 edizioni della newsletter interna della NSA, SIDtoday, e la pubblicazione di più di 1200 documenti classificati. Documenti che hanno svelato al mondo intero le operazioni segrete dell’NSA, tra cui programmi come PRISM e MUSCULAR.
PRISM è un programma di sorveglianza che permette all’NSA di accedere ai dati degli utenti di 9 importanti aziende tecnologiche, tra cui Google, Facebook e Apple. MUSCULAR, d’altro canto, è un’operazione che intercetta i dati direttamente dai cavi che collegano i data center di Google e Yahoo. Queste operazioni, insieme ad altre, hanno mostrato al mondo quanto fosse pervasiva la sorveglianza di massa.
L’interesse per i leader stranieri
Non solo i cittadini comuni erano sotto osservazione: anche i leader stranieri erano nel mirino dell’NSA. Uno dei casi più emblematici è stato quello della cancelliera tedesca Angela Merkel. Scoprire che il proprio telefono era intercettato ha scatenato una vera e propria tempesta diplomatica, mettendo in luce le tensioni tra alleati (più o meno subalterni) e la diffidenza reciproca. Paesi come il Brasile e la Germania hanno chiesto spiegazioni dirette agli Stati Uniti, sottolineando la gravità della situazione.
Ci sono almeno 12 libri sulle rivelazioni di Snowden: diverse opere letterarie hanno cercato di analizzare e comprendere le sue rivelazioni, offrendo una prospettiva approfondita sulle sue motivazioni sulle ripercussioni delle sue azioni. “No Place To Hide” di Glenn Greenwald e “Permanent Record”, l’autobiografia di Snowden (in Italia uscito con titolo “Errore di sistema” edito da Longanesi), sono solo due esempi.
Ricerche correlate sulle dichiarazioni di Edward Snowden
- Titolo: Riforma della NSA post-Snowden
- Anno: 2014
- Riassunto: Le rivelazioni di Edward Snowden sulla sorveglianza elettronica da parte della NSA su cittadini statunitensi e leader alleati come Brasile e Germania hanno messo in luce la necessità di una riforma dell’agenzia. L’articolo suggerisce che il sistema di controllo delle attività segrete delle agenzie di intelligence sia crollato. [D. Byman & B. Wittes, Foreign Affairs]
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- Titolo: Snowden e la percezione pubblica
- Anno: 2014
- Riassunto: Edward Snowden è stato criticato da funzionari governativi e media mainstream come traditore e spia quando ha rivelato informazioni sulla sorveglianza di massa della NSA. L’articolo esplora la retorica dietro la copertura mediatica delle rivelazioni di Snowden. [David L. Altheide, Int. J. Cyber Warf. Terror.]
- Link al paper
- Titolo: Snowden e il moralismo assoluto
- Anno: 2015
- Riassunto: La divulgazione e pubblicazione di informazioni riservate da parte di Edward Snowden e Glenn Greenwald non era giustificata. L’articolo sostiene che le loro azioni rappresentano un moralismo assoluto che non rispetta le norme democratiche, rendendo difficile per i cittadini valutare l’equilibrio tra sicurezza e privacy. [Rahul Sagar, Ethics & International Affairs]
- Link al paper
Questi studi offrono una panoramica delle diverse prospettive e reazioni alle rivelazioni di Snowden e ai temi correlati alla sorveglianza di massa e alla privacy.
Snowden: dove siamo ora?
Dieci anni sono passati in fretta, ma le domande sollevate da Snowden sono ancora attuali. La sorveglianza di massa è diventata una norma? Le aziende tecnologiche sono diventate più trasparenti? E, soprattutto, come si bilancia la necessità di sicurezza con il diritto alla privacy?
In risposta alle rivelazioni, molti paesi hanno iniziato a rivedere le proprie leggi sulla privacy. L’Unione Europea, ad esempio, ha introdotto il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) nel 2018, che ha stabilito nuove norme sulla raccolta e l’uso dei dati personali. È sufficiente una misura del genere?
Edward Snowden ci ha mostrato un lato oscuro della tecnologia, ma ha anche acceso un faro sulla necessità di proteggere i nostri diritti. La strada verso una maggiore consapevolezza e azione è lunga, ma dobbiamo costruire un futuro in cui la privacy sia un diritto fondamentale.