Vito Cacucciolo, giovane docente e ricercatore del dipartimento di Meccanica, matematica e management del Politecnico di Bari, ha ottenuto un riconoscimento di notevole prestigio: l’Erc starting grant 2023. Questo premio, assegnato dal Consiglio europeo della ricerca, finanzierà il suo ambizioso progetto, RoboFluid, che mira a ridefinire i confini della robotica indossabile.
La robotica, come campo di ricerca, ha sempre avuto l’obiettivo di estendere e migliorare le capacità umane. Ma con il progetto RoboFluid, stiamo parlando di un salto quantico. L’idea alla base di questo progetto non è solo quella di creare semplici dispositivi indossabili, ma di sviluppare una nuova categoria di robot che, attraverso l’utilizzo di speciali fluidi, possano effettivamente ampliare le capacità psico-fisiche dell’individuo.
Una visione rivoluzionaria
Il concetto di robot indossabile non è nuovo. Tuttavia, quello che rende unico RoboFluid è l’approccio innovativo alla robotica. Immaginate abiti capaci di regolare autonomamente la temperatura corporea, permettendo all’individuo di affrontare condizioni climatiche estreme senza sforzo. Oppure guanti aptici che permettono di eseguire attività manuali a migliaia di chilometri di distanza, come se si fosse effettivamente sul posto. Senza dimenticare le mani robotiche a basso costo, che potrebbero aprire nuove frontiere in vari settori, dalla medicina alla manifattura.
Il cuore e l’anima dietro RoboFluid
Vito Cacucciolo non è solo un ricercatore, ma un visionario. La sua ambizione non si ferma alla realizzazione di un singolo progetto. Ha una visione chiara: stabilire un laboratorio al Politecnico di Bari che possa competere con i leader mondiali nella ricerca su materiali intelligenti e robotica soft. Ed è bello anche solo pensare che potrebbe non essere più un sogno irraggiungibile.
Con il sostegno dell’Erc starting grant e l’infrastruttura del Politecnico, c’è la possibilità di creare un gruppo di ricerca composto da giovani ingegneri di talento, sia dal Politecnico di Bari che dall’esterno. L’obiettivo? Produrre innovazione di frontiera in ricerca scientifica e tecnologie industriali legate alla robotica, proprio in Puglia. Perché no?
Qui siamo tutti nostalgici di Olivetti.
Politecnico di Bari state of mind, perché no?
Mentre la robotica continua a evolversi, progetti come RoboFluid ci ricordano l’importanza dell’innovazione e della ricerca. Ma c’è anche un messaggio più profondo: la tecnologia, quando utilizzata correttamente, può migliorare la vita delle persone. E con ricercatori come Cacucciolo e istituzioni come il Politecnico di Bari, il futuro della robotica indossabile sembra essere in ottime mani (umane e non).
Nella prospettiva in cui la convivenza tra uomo e macchina diventerà sempre più stretta, è essenziale sostenere e promuovere progetti come questo: perché, alla fine, è attraverso l’innovazione e la collaborazione che costruiremo un futuro migliore per tutti.
E voi cosa ne pensate di RoboFluid? Siete pronti per un futuro in cui i robot non sono solo attorno a noi, ma anche su di noi? Condividete le vostre riflessioni sui nostri canali social e rimanete sintonizzati per ulteriori aggiornamenti su questo entusiasmante progetto.