Un team di scienziati ha appena rivelato una scoperta che potrebbe rivoluzionare il modo in cui percepiamo i viaggi interplanetari. Immaginate di poter raggiungere Marte, il nostro “vicino” rosso, in meno tempo di quanto ci mettete a decidere cosa guardare su Netflix in un mese. Merito di un materiale che forse scoprite ora per la prima volta: si chiama aerografite.
L’ascesa dell’aerografite
L’idea di viaggiare nello spazio trainati da vele solari non è nuova. Da anni, gli scienziati sognano di utilizzare la forza propulsiva dei fotoni, o fasci di luce, per spingere le astronavi attraverso il vuoto dello spazio.
La Planetary Society ha dimostrato per la prima volta le potenzialità delle vele solari nello spazio con la sua missione LightSail 2. Questa missione ha sollevato un piccolo CubeSat all’altezza di 3,2 chilometri (1,9 miglia) usando solo la forza propulsiva dei fotoni. Un risultato che ha aperto la porta a ulteriori ricerche e sviluppi nel campo delle vele solari: e oggi, con l’aerografite, le cose potrebbero cambiare.
L’aerografite è un materiale leggero e resistente, con una struttura porosa che lo rende ideale per catturare e riflettere la luce solare. Quanto leggero? Tantissimo. Con la sua densità di 0.18 kg per metro cubo, l’aerografite surclassa tutti gli altri materiali impiegati fino ad ora. Ma non è solo la sua leggerezza a renderlo speciale: la sua capacità di riflettere la luce in modo efficiente lo rende un candidato ideale per le vele solari. E, come suggerisce il nome, combina letteralmente aria e grafite in una struttura unica.
Marte in 26 giorni? Non è fantascienza
Il recente studio pubblicato sulla rivista Acta Astronautica (ve lo linko qui) ha portato la vela solare a un nuovo livello. Simulando viaggi verso Marte utilizzando vele solari in aerografite, gli scienziati hanno scoperto che un viaggio verso il pianeta rosso potrebbe richiedere solo 26 giorni. Se considerate che un viaggio tradizionale verso Marte con i mezzi attuali può richiedere mesi, l’idea di raggiungere il nostro vicino in così poco tempo è entusiasmante.
Per i “benaltristi spaziali” (quelli che “anche viaggiando alla velocità della luce siamo comunque lontani e non scopriremo mai nulla”) questa notizia potrà significare poco. Per quelli terrestri (“con tutti i problemi del pianeta andate nello spazio?”) potrebbe addirittura non significare nulla.
Per tutti gli altri, la velocità con cui possiamo viaggiare nello spazio è importante per sbloccare missioni più rapide ed efficienti. Scusate se è poco.