Se pensate che lo spazio sia un tappeto uniforme di stelle e galassie, preparatevi a rimanere sbalorditi. Il Vuoto di Boötes è un’area dello spazio che sembra aver dimenticato di seguire le regole.
Scoperto quasi per caso 40 anni fa, questo vuoto è così grande da rappresentare il 2% del diametro dell’intero universo osservabile, eppure è… aiutatemi a dire… Vuoto. Cerchiamo di capire meglio.
Un enigma cosmico
C’è una regione dello spazio che sfida le leggi della probabilità: ha un diametro compreso tra 250 e 330 milioni di anni luce, è così grande da contenere oltre 2000 galassie, ma ce ne sono circa 60. Circa una galassia ogni 10 milioni di anni luce. È come se l’universo avesse dimenticato di riempire questo spazio.
Prima di immergerci nel mistero del Vuoto di Boötes, è utile fare una distinzione. Anche Barnard 68, una nebulosa oscura situata a soli 400 anni luce da noi, è stata spesso confusa come un “vuoto” nello spazio. Tuttavia, come ha spiegato l’Osservatorio Europeo Australe (ESO), questa nebulosa è in realtà piena di stelle, nascoste dalla polvere cosmica. Quindi, non lasciatevi ingannare dalle apparenze. Il Grande Vuoto, al momento, è uno solo: diffidate dalle imitazioni.
La scoperta del “Grande Vuoto”
Nel 1981, gli astronomi pubblicarono un paper dal titolo provocatorio: “Un milione di megaparsec cubici vuoti in Boötes?”. La scoperta fu fatta dall’astronomo Robert Kirshner insieme ai suoi colleghi Augustus Oemler, Paul Schechter e Stephen Shectman durante un’indagine sul redshift delle galassie*.
Da allora, il Vuoto di Boötes è diventato un enigma che ha affascinato la comunità scientifica. Cosa potrebbe aver causato un vuoto così grande?
Dove sono le galassie “mancanti”?
Ci sono diverse ipotesi su cosa potrebbe aver prodotto il Vuoto di Boötes. Ecco alcune delle teorie più discusse:
- Fusione di vuoti più piccoli: Una delle teorie più accreditate suggerisce che questa enorme regione dello spazio potrebbe essere il risultato della fusione di più piccoli vuoti. In questo scenario, questi vuoti minori si sarebbero uniti nel corso del tempo, creando un vuoto più grande.
- Espansione dell’Universo: Un’altra possibilità è che il vuoto sia semplicemente un prodotto dell’espansione dell’universo. Tuttavia, questa teoria non spiega completamente perché sia una regione così diversa rispetto ad altre.
- Influenza della Materia Oscura: Alcuni scienziati ipotizzano che la materia oscura potrebbe avere un ruolo nella creazione di questo vuoto, forse influenzando la distribuzione delle galassie in modo che evitino questa regione.
- Anomalie nella Formazione delle Galassie: Un’ultima teoria suggerisce che potrebbero esserci fattori sconosciuti che hanno influenzato la formazione delle galassie, rendendo questa regione particolarmente scarsa.
Ognuna di queste ipotesi ha i suoi punti di forza e di debolezza, e al momento nessuna è stata confermata definitivamente. Il Vuoto di Boötes rimane quindi un affascinante mistero che continua a stimolare ulteriori ricerche e dibattiti nella comunità scientifica.
D’altra parte, solo il 31% dell’Universo osservato contiene materiale che conosciamo. Le teorie abbondano, ma la verità è che abbiamo ancora molto da imparare. Se volete conoscere in dettaglio le caratteristiche del Vuoto di Boötes, vi linko un paper che contiene dati preziosi sulla sua struttura.
* Il redshift delle galassie è come il suono di un’auto che si allontana e diventa più basso. Se una galassia si allontana da noi, la sua luce diventa più rossa. Gli astronomi lo usano per capire la velocità e la direzione della galassia.