Un futuro in cui l’ernia del disco non richiede più interventi chirurgici invasivi potrebbe essere vicino grazie al lavoro dei ricercatori della Perelman School of Medicine e del CMC VA Medical Center. La loro innovazione, una patch biologica attivata dal movimento naturale del corpo, si pone come una soluzione potenzialmente rivoluzionaria per il recupero della tensione necessaria a guarire l’ernia del disco e prevenire ulteriori degenerazioni.
Ernia del disco, un fenomeno complesso
L’ernia del disco è un problema comune ma non semplice da affrontare, che si verifica quando uno dei dischi situati tra le vertebre si rompe o si buca, causando la fuoriuscita del suo interno morbido. Questo porta alla perdita di tensione e alla incapacità di ammortizzare adeguatamente la colonna vertebrale, provocando dolore.
“Attualmente non esiste un trattamento curativo per l’ernia del disco, e la cosa migliore che esiste è come infilare un semplice tappo di gomma in un foro di uno pneumatico. Resta per un po’, ma non sarà un grande sigillo”, dice Robert Mauck, professore di chirurgia ortopedica e co-autore dello studio.
La rivoluzione della patch TARP
La patch TARP (Tension-Activated Repair Patch) sviluppata dai ricercatori non si limita a “tappare” la lesione del disco, ma favorisce la ricostituzione del “cuscino” tra le vertebre. La patch è unica nel suo genere perché utilizza il movimento naturale del corpo per attivare il rilascio di molecole anti-infiammatorie dalle microcapsule all’interno della patch stessa.
La ricerca (che vi linko qui) è ancora in fase pre-clinica, ma ha mostrato risultati promettenti in modelli animali di grandi dimensioni. Questi risultati suggeriscono che la patch potrebbe non solo trattare l’ernia del disco, ma anche prevenire il peggioramento del dolore associato alla degenerazione del disco. Ed è una prospettiva entusiasmante, soprattutto perché l’ernia del disco colpisce spesso persone in età lavorativa, portando a lungo termine a malattie del disco gravi e alla necessità di fusione spinale. La prevenzione di questi esiti sarebbe un grande passo avanti nel trattamento di questa condizione.
Prossimi sviluppi
Questa potenziale terapia, che ha applicazioni sia umane che veterinarie, si basa su anni di ricerca. Ciò nonostante, sono necessarie ulteriori prove su modelli animali di grandi dimensioni. Serve soprattutto testare la soluzione per un periodo più lungo prima che la terapia possa essere portata in clinica.
Se le prossime fasi daranno conferme, sarà un importante passo avanti nella comprensione e nel trattamento dell’ernia del disco. Un passo che darà speranza a milioni di persone che soffrono di questa condizione debilitante.