Una scoperta che potrebbe cambiare i libri di storia: in Indonesia, una struttura sfida le nostre conoscenze sulla civiltà antica. È davvero la piramide più antica del mondo?
Occhi aperti sul mondo
Le tecnologie satellitari abbinate ai radar LIDAR ci portano nel futuro, ma ci fanno conoscere meglio anche il passato. Dopo le recenti scoperte di intere città nascoste in Amazzonia e mega fortificazioni in Centro Europa, arrivano altri riscontri che potrebbero farci riscrivere i libri di Storia. Nascosto tra le rigogliose foreste dell’Indonesia, il sito di Gunung Padang emerge come un’entità misteriosa: uno studio pubblicato su Archaeological Prospection e appena rilanciato da Nature (ve lo linko qui) ci dice che questa struttura potrebbe essere la piramide più antica del mondo, con stime che la datano a circa 27.000 anni fa.
Se questa ipotesi fosse confermata, Gunung Padang non solo sorpasserebbe l’antica Piramide di Djoser in Egitto, ma potrebbe anche detronizzare Göbekli Tepe in Turchia come il sito megalitico più antico conosciuto.
Una piramide di 27.000 anni fa, controversie e dibattiti
Nonostante la sua apparente magnificenza, la veridicità di queste affermazioni è oggetto di intense controversie. Molti archeologi restano scettici, poiché i reperti e le tecniche di costruzione riscontrati in Gunung Padang non si allineano con le conoscenze attuali sulla capacità umana di edificazione in quel lontano passato.
Lutfi Yondri, un archeologo indonesiano, sottolinea che la regione mostrava segni di abitazioni in grotte tra 12.000 e 6.000 anni fa, un periodo significativamente più recente rispetto alla presunta costruzione della piramide. Un fattore che contrasta decisamente con la scoperta.
Lo studio su Nature: tecnologie e metodi di indagine
La ricerca sulla piramide indonesiana si è avvalsa di tecniche avanzate come la prospezione geofisica per sondare ciò che giace sotto le terrazze a gradoni. Questi studi hanno identificato quattro strati distinti, interpretati come fasi separate di costruzione.
La datazione al carbonio, ottenuta dall’analisi di diversi campioni di suolo intrappolato tra le rocce, suggerisce che la prima fase di costruzione risalirebbe tra i 27.000 e i 16.000 anni fa. Evidenze che vanno approfondite ulteriormente, certo, per capire se la base di queste strutture sia stata effettivamente costruita dall’uomo o si sia formata naturalmente (come sembra, da studi recenti, sia accaduto anche per la Sfinge in Egitto).
Tra civiltà avanzata e dibattito “deviato”
Secondo Danny Hilman Natawidjaja, uno dei coautori dello studio, la piramide di Gunung Padang rappresenterebbe un simbolo di civiltà avanzata. La costruzione di piramidi richiede, a suo dire, abilità murarie elevate e una comprensione sofisticata dell’ingegneria. E questa prospettiva si scontra decisamente con le attuali teorie sull’evoluzione delle società complesse e le loro capacità costruttive.
D’altra parte lo stesso sito megalitico di Gunung Padang è “divisivo” nel dibattito scientifico. Ha acquisito notorietà da tempo nel mondo di certa controinformazione, e la sua notorietà è stata “consacrata” dalla sua apparizione in un documentario di Netflix, “Ancient Apocalypse”, presentato dall’autore britannico Graham Hancock. Hancock propone l’idea di una civiltà globale avanzata cancellata circa 12.000 anni fa alla fine dell’ultima era glaciale. Una narrativa affascinante, ma che necessita di ulteriori conferme scientifiche per essere accettata dalla comunità accademica.
Per fare altra luce sulla questione potranno tornare utili anche studi collaterali all’archeologia. Ad esempio quelli sulla sostenibilità ambientale. Se la piramide fosse effettivamente umana, quali sarebbero state le implicazioni della sua costruzione in un’epoca così remota? Studi sulla gestione delle risorse e sull’impatto ambientale delle antiche civiltà potrebbero offrire spunti interessanti.
Piramide di Gunung Padang, i prossimi passi
Delle controversie vi ho ampiamente detto. Idem dello studio, che come sempre vi linkiamo per approfondire la fonte originale. Al di là del tema spinoso, Gunung Padang rimane un sito di straordinaria importanza, un mistero avvolto nella storia che stimolerà ancora dibattiti e ricerche.
Per questo è essenziale che ulteriori studi vengano condotti con un approccio obiettivo e scientifico, liberi da pregiudizi o narrazioni preconfezionate. Solo così potremo sperare di “sbloccare” le conoscenze su questo luogo e, forse, riscrivere un capitolo della nostra storia umana.