In questi anni segnati dalle ferite ancora aperte dal COVID-19 emerge una realtà allarmante dalle statistiche globali. La mortalità in eccesso, un indicatore chiave della salute pubblica, suggerisce una crisi sanitaria più vasta e profonda che si estende ben oltre l’impatto immediato della pandemia.
In un sottovalutato studio su Nature (ve lo linko qui) ci sono dati che mostrano con drammatica evidenza la crisi sanitaria mondiale. La mortalità in eccesso dal 2020 al 2022 ha superato di gran lunga quella causata direttamente dal COVID-19.
Una situazione che solleva interrogativi urgenti sulla salute globale e sulle politiche sanitarie adottate.
Analisi statistica: confronto con il passato
Recap: come si calcola la mortalità in eccesso? Gli attuari e gli scienziati adeguano i dati per età e altri fattori, e poi calcolano la mortalità prevista basandosi sui trend del periodo precedente. In questo caso, il confronto col periodo di riferimento degli anni pre-pandemia (2015-2019) ha rivelato un incremento davvero significativo delle morti globali.
Cosa fatta capo ha. Per quanto il Covid possa sembrare un momento “enorme” della vicenda sanitaria umana, non è il primo. E non è sceso dal cielo, poteva essere prevenuto e potevamo contenerne parte degli effetti successivi (compreso il crollo degli screening cardiologici, solo per dire una delle possibili cause che non conosco).
L’esempio più recente di picco della mortalità in eccesso risale, per dire, agli anni ’60. E fu causato dalla carestia nella Cina comunista. Perché lo dico? Solo per un triste promemoria delle possibili conseguenze di una crisi sanitaria su larga scala. Un evento storico che, attenzione, deve servirci per leggere anche la situazione attuale, per evidenziare la necessità di un’azione immediata e mirata, partendo dagli indicatori. In questa sede, ne estraggo solo tre.
Situazione nel Regno Unito: crisi cardiovascolare
Nel 2022, il Regno Unito ha visto oltre 39.000 decessi prematuri a causa di condizioni cardiovascolari, il numero più alto dall’anno 2008. Questo dato, parte del quadro globale più ampio della mortalità in eccesso, evidenzia un deterioramento della salute pubblica e una crisi in continua evoluzione.
Il dato sulla mortalità in eccesso negli USA? Ancora più allarmante
Negli Stati Uniti, la mortalità in eccesso per il periodo 2020-2023 rappresenta il 12% di tutte le morti, con oltre 1,2 milioni di persone colpite. Questi più recenti numeri indicano una crisi sanitaria di ampie proporzioni, che richiede attenzione e interventi efficaci.
E in Europa? Una grossa macchia di leopardo
Per quanto riguarda i paesi europei, serve una premessa: in ben 16 paesi dell’Unione non si registra alcun picco di mortalità in eccesso. Tra gli altri 9, la Germania ha registrato il bilancio più nefasto con 257.016 morti in eccesso tra il 2020 e il 2022. A seguire da vicino ci sono l’Italia con 251.911 morti in più, la Francia (159.000) e la Spagna (156.000).
Per altri dati potete consultare queste statistiche di Our World in Data (sono interattive, volendo potete cambiare e confrontare i paesi).
Mortalità in eccesso, serve un’analisi approfondita
Queste statistiche, sebbene allarmanti, richiedono un’analisi dettagliata e una risposta globale coordinata. È essenziale indagare le cause di questo aumento di morti in eccesso e affrontare le carenze nei sistemi sanitari.
La pandemia ha messo in luce molti problemi, ma le sfide sottostanti richiedono un impegno costante e azioni concrete. Abbiamo un “deficit immunitario globale” che ci rende più vulnerabili ai virus (o alle ondate di calore)? Il long Covid fa danni non rilevati? Dalle ipotesi alle certezze si passa attraverso le analisi.
Tutto il resto è complottismo, utile solo a chi vuole nascondere le sue responsabilità dietro il paravento della difesa da accuse strampalate.