L’imminente lancio dell’Apple Vision Pro, fissato per il 2 febbraio, corrisponderà al culmine della sfida di marketing più difficile che Apple abbia mai affrontato. Al prezzo-monstre di 3499 dollari, il suo prodotto sarà un banco di prova per Apple. Quale? Quella di vendere un’innovazione costosa in un mercato non ancora maturo per dispositivi indossabili avanzati.
Una strategia senza precedenti
Per Apple, il Vision Pro rappresenta un salto nel vuoto: un dispositivo con un prezzo elevato, un design ingombrante e una durata della batteria limitata. La domanda sorge spontanea: come convincere il pubblico a spendere una cifra così consistente per un prodotto che, seppur innovativo, presenta caratteristiche che potrebbero scoraggiare molti potenziali acquirenti?
La risposta di Apple a questa sfida è un piano di marketing meticoloso e senza precedenti, che includerà una presentazione dettagliata del prodotto e una demo interattiva (in punto vendita) che dura fino a 25 minuti.
La demo: esperienza immersiva
La demo del Vision Pro non sarà solo un’esposizione delle sue caratteristiche tecniche, ma un vero e proprio viaggio nell’universo che Apple ha creato.
Dall’inizio del processo, con la scansione del volto simile alla configurazione di Face ID, alla scelta degli accessori personalizzati, tutto nella dimostrazione sarà pensato per immergere il cliente nell’esperienza Vision Pro (e per orientarlo all’acquisto, immagino, sono stato cattivo?). La demo guidata da un esperto Apple coprirà tutti gli aspetti dell’interfaccia utente, dal controllo del puntatore con lo sguardo alla navigazione tra la realtà aumentata e quella virtuale.
Come funzionerà
A giudicare dai rumors, sarà qualcosa di folle. Una iniziale scansione facciale del cliente indicherà al dipendente che ospita la demo di quale guarnizione leggera, cuscino in schiuma e dimensione della fascia avrà bisogno. Già, perché la guarnizione che impedisce alla luce esterna di penetrare nel visore è disponibile in più di 25 forme e dimensioni. I cuscini, invece, sono disponibili in due dimensioni. Se una persona indossa gli occhiali, i negozi avranno un dispositivo che scansiona gli occhiali per ottenere informazioni sulla gradazione. Il sistema fornirà questi numeri e i negozi avranno centinaia di obiettivi già graduati a disposizione per le dimostrazioni. Il dipendente raccoglierà quindi tutti questi dettagli e un altro lavoratore assemblerà il visore di prova con gli accessori corretti. Se vi suona macchinoso, non siete gli unici.
Marketing, un taglio netto col passato
Da addetto ai lavori, in tema di marketing non posso fare a meno di notare come questa strategia si discosti notevolmente dai lanci precedenti di Apple. Quando prodotti come iPod, iPhone e iPad sono stati introdotti, il loro valore era immediatamente evidente e non richiedeva una spiegazione approfondita. Per il Vision Pro, invece, Apple ha scelto (giocoforza) di educare i suoi clienti su un tipo di prodotto completamente nuovo, che molti non hanno mai sperimentato prima.
Ovviamente, Vision Pro porta con sé non solo rischi (seri) ma anche opportunità commerciali. Apple ha già dimostrato in passato la sua capacità di trasformare prodotti inizialmente di nicchia in fenomeni mainstream. Tuttavia, il prezzo elevato e le caratteristiche del dispositivo pongono grossi interrogativi sulla sua accettazione da parte del grande pubblico. Apple vuole e può fissare un nuovo standard nel mercato dei dispositivi indossabili, ma deve vincere la sfida di convincere i consumatori.
Verso il Futuro
Il successo del Vision Pro nei prossimi anni dipenderà da molti fattori, inclusi il calo dei prezzi, il miglioramento del design e l’aggiunta di funzionalità sempre più interessanti. Apple potrebbe aver posto le basi per un cambiamento significativo nel modo in cui interagiamo con la tecnologia. Solo il tempo dirà se il Vision Pro sarà ricordato come un prodotto rivoluzionario o come un ambizioso esperimento.
La direzione intrapresa da Apple, lo ribadisco, è una scommessa audace. Posso azzardare una “facile” previsione sul primo anno, o i primi due anni di questa esperienza: è praticamente ovvio, checché ne dirà l’azienda di Cupertino, che il numero dei dispositivi venduti non sarà enorme. Vision Pro potrebbe essere un prodotto troppo avanti per i suoi tempi, rischiando di non incontrare immediatamente il favore del pubblico.
Credo lo sappia anche Apple, che non si prepara ai bagni di folla degli iPhone, ma a vere e proprie “battaglie corpo a corpo” con i clienti. Per vendere, certo. Ma anche per introdurre una cultura del prodotto. Vedremo come andrà, mancano 3 settimane al lancio: stay tuned, stay hungry. E pure foolish, và.