La natura può insegnarci tante cose, persino come diventare indipendenti dai combustibili fossili. Un gruppo di scienziati si è infatti basato su uno dei meccanismi più sorprendenti del mondo naturale (la struttura dei semi nel girasole) per sviluppare il design di una nuova città ad alta efficienza energetica, capace di utilizzare il sole al meglio. Persino nelle zone poco irradiate.
Ispirata alla perfezione del girasole
Immaginate una città dove ogni singolo palazzo assorbe la massima quantità di sole possibile, producendo energia pulita ed efficiente per tutte le sue necessità. Una “città girasole”. Un modello di urbanistica innovativo e sostenibile che si ispira alla natura per massimizzare l’utilizzo dell’energia solare.
Come funziona la città girasole? – Il segreto di questa progettazione urbana rivoluzionaria sta nella disposizione dei palazzi, che ricalca la distribuzione dei semi nel girasole. Proprio come i semi si allineano in modo da ottimizzare l’esposizione al sole, anche i palazzi in questo schema sono disposti in maniera specifica per garantire che ogni superficie riceva la giusta quantità di luce solare.
Quali sono i vantaggi di una città “girasole”?
I benefici di questa tipologia di urbanistica sono molteplici e di grande impatto.
Maggiore efficienza energetica. La città girasole può aumentare fino al 12% l’efficienza nel raccogliere energia fotovoltaica dal sole, un risultato eccezionale che si traduce in un notevole risparmio energetico e una minore dipendenza dalle fonti fossili.
Riduzione dell’inquinamento. L’utilizzo di energia solare pulita contribuisce a ridurre drasticamente l’inquinamento atmosferico e le emissioni di gas serra, favorendo un ambiente più sano e vivibile per tutti.
Migliore qualità della vita. Una città più verde e sostenibile offre una migliore qualità della vita ai suoi abitanti, con spazi verdi, aria pulita e un minor rischio di malattie legate all’inquinamento.
Valorizzazione del territorio. La “città girasole” si configura come un modello di sviluppo urbano integrato che valorizza il territorio, favorendo la coesione sociale e la crescita economica sostenibile.
Un concentrato di high tech
Oltre al design biomimetico ispirato al girasole, la “nuova città” pianificata da incorpora diverse tecnologie innovative per massimizzare l’efficienza energetica e la sostenibilità. Quali?
Sistemi fotovoltaici intelligenti. I tetti e le facciate degli edifici sono integrati con pannelli fotovoltaici di ultima generazione, in grado di convertire la luce solare in energia elettrica con un’elevata efficienza.
Reti intelligenti di distribuzione. L’energia prodotta dai pannelli fotovoltaici viene distribuita in modo intelligente attraverso reti intelligenti, ottimizzando l’utilizzo e minimizzando gli sprechi.
Edifici ad alta efficienza energetica. I palazzi della “città girasole” sono progettati per essere ad alta efficienza energetica, con sistemi di isolamento termico avanzati e tecnologie per la gestione intelligente dei consumi.
Tra il dire e il fare
La “città girasole” rappresenta un passo avanti significativo verso un futuro più sostenibile. È un modello di urbanistica che permette di sfruttare al meglio le risorse naturali, di vivere in armonia con l’ambiente e di costruire città più resilienti e adatte alle sfide del futuro.
E funzionerebbe davvero. Lo studio condotto dai ricercatori della Sharjah University, pubblicato sulla rivista Renewable Energy Focus (ve lo linko qui), ha testato l’efficacia del modello di “città girasole” in diverse città del mondo, con risultati promettenti. Un esempio? A Varsavia, città con un’irradiazione solare relativamente bassa, la “città girasole” potrebbe aumentare la produzione di energia fotovoltaica dai tetti fino al 33%.
Ovviamente la teoria ha le sue brave difficoltà a diventare pratica. La prima fra tutte? Realizzare una città ex novo richiede un investimento iniziale significativo (citofonare sceicco). Senza contare che servirebbe mettere mano un po’ a tutto, dai mezzi di produzione alle normative. Eppure, la “città girasole” resta un’idea rivoluzionaria con il potenziale di cambiare il modo in cui concepiamo le nostre città e il nostro rapporto con l’energia.
Fonti. Ammar Alkhalidi et al, Sunflower inspired urban city pattern to improve solar energy utilization in low solar radiation countries. DOI: 10.1016/j.ref.2023.100527