Hai dedicato anni a padroneggiare un mestiere, solo per vedere un’AI replicare e superare le tue abilità quasi da un giorno all’altro. I tuoi sogni di creare, di fare la differenza nel mondo, diventano semplicemente e improvvisamente fuori dalla tua portata. Questo è il potenziale esito dell’accelerazione tecnologica: un futuro in cui l’innovazione supera l’umanità.
Proprio come la rivoluzione industriale ha lasciato indietro molti artigiani qualificati, l’ascesa dell’intelligenza artificiale (AI) minaccia di sconvolgere industrie, competenze e il tessuto stesso della nostra società. Con una differenza rispetto alle rivoluzioni passate: il ritmo dello sviluppo dell’AI è senza precedenti.
Comprendere il Gap di Anticipazione Tecnologica
Il Gap di Anticipazione Tecnologica (GAT) sottolinea la discrepanza tra le nostre aspettative sulle future tecnologie e le loro effettive capacità all’arrivo. Questo divario, ampliato dalla rapida evoluzione tecnologica, porta a una significativa divergenza tra le esperienze previste e quelle reali. Il GAT è responsabile del trasformare l’entusiasmo in disperazione, poiché i sogni di utilizzare l’AI per conquiste fantastiche possono restare in gran parte irrealizzati.
In sintesi? Il modello di accelerazione tecnologica cui stiamo già assistendo presenta una curva che sembra troppo ripida e rapida per noi umani. Una curva vericale cui mancano dei “plateau” stabili nel progresso che permettano di adattarci e goderci le nostre realizzazioni. La continua evoluzione tecnologica potrebbe rendere molti sforzi obsoleti prima ancora che possano essere realizzati. E questo finirebbe per minare la stabilità della società.
L’accelerazione tecnologica è l’orizzonte infinito delle Singolarità
Il concetto di Singolarità AI è stato spesso frainteso (anche da me) come un singolo momento di trascendenza. Potrebbe essere un’altra cosa. Potrebbe essere in realtà una serie di progressi accelerati, ognuno con un orizzonte di intelligenza ben superiore alla comprensione umana.
Il “paradosso dell’accelerazione” suggerisce che il perseguimento della crescita esponenziale nelle capacità tecnologiche porta inevitabilmente a uno stato in cui le nostre capacità diventano un ostacolo piuttosto che un beneficio. I sogni e i desideri che alimentano la nostra spinta verso l’innovazione sono simultaneamente resi inutili dagli stessi avanzamenti che raggiungiamo.
L’innovazione tecnologica accelera a un ritmo esponenziale, creando un circolo vizioso in cui le nuove tecnologie sostituiscono rapidamente quelle vecchie. Questo processo rischia di lasciare indietro una parte sempre maggiore della popolazione, creando disoccupazione, disuguaglianza e disagio sociale.
Il transumanesimo è un’illusione?
L’AI ha una dirompenza diversa da qualsiasi precedente innovazione. Non punta semplicemente a diventare una replica di abilità, pensiero e intelligenza umani. L’accelerazione sfida tutti i paradigmi tradizionali della vita, va oltre ciò che oggi siamo in grado di aspettarci.
Per questo il fascino del transumanesimo, con la sua promessa di miglioramento umano attraverso la tecnologia, potrebbe essere un’illusione. La crescita esponenziale dell’AI potrebbe rendere futile il nostro tentativo di tenere il passo con l’innovazione attraverso il potenziamento biologico. Quali sarebbero le conseguenze, allora?
La nostra capacità di immaginare il futuro è limitata, e le nostre aspettative per le tecnologie future saranno sempre inferiori alla realtà delle loro capacità. Da “non credo ai miei occhi” potremmo passare a “non credo più a nulla, dunque neanche a me stesso”.
Le implicazioni distopiche dell’accelerazione tecnologica
La paura dell’irrilevanza permea ogni aspetto del nostro impegno con la tecnologia, dalle aspirazioni personali agli sforzi professionali. La prospettiva di dedicare tempo significativo, risorse e sforzi a iniziative che possono diventare irrilevanti in un batter d’occhio genera un’ansia profonda, scoraggiando investimenti in qualsiasi forma di sviluppo a lungo termine.
Mentre i cicli di innovazione tradizionali hanno permesso periodi di stabilizzazione e riflessione, l’attuale traiettoria dell’evoluzione tecnologica non offre tale respiro. Il costante sconvolgimento in tutti i settori della società richiede una rivalutazione di come concepiamo il progresso e il suo impatto sulle nostre vite.
Il potenziale dell’IA di facilitare il controllo autoritario, erodere la privacy e manipolare il discorso pubblico presenta gli aspetti più oscuri dell’avanzamento tecnologico. Man mano che l’AI sarà sempre più integrata nel tessuto della società, la sua capacità di plasmare le nostre vite in modi profondi e potenzialmente dannosi tenderà all’infinito.
La sfida alla creatività e al significato umano
La possibilità che l’AI possa superare la creatività e l’innovazione umana ci pone domande esistenziali sul valore della nostra sopravvivenza, e sull’unicità dei nostri contributi. Le linee sfocate tra contenuti generati dall’uomo e dalla macchina sfidano già le nostre nozioni di autenticità e connessione, sollecitando un esame critico di cosa significhi essere creativi in un paesaggio dominato dall’AI.
Il paradosso dell’accelerazione tecnologica presenta una visione complessa e sfidante del futuro, uno in cui gli stessi avanzamenti che ci sforziamo di raggiungere potrebbero minare gli obiettivi e i sogni che ci guidano. Non si tratta di demonizzare la tecnologia, ma di comprenderne le potenziali implicazioni e di trovare il modo di governarla in modo responsabile.
Dobbiamo costruire un futuro in cui l’AI sia al servizio dell’umanità, e non viceversa. Dobbiamo trovare un equilibrio tra noi e ciò che vogliamo dalla tecnologia, perché stiamo sognando qualcosa che ci regali l’eternità ma rischiamo di programmare la nostra obsolescenza.
Fonte: Mindprison.cc – Dakara, 2024, “The Technological Acceleration Paradox – Why the future you perceive is already obsolete”.