Ogni volta che pubblico una notizia che ha risvolti nella demografia (ad esempio, denunciando le culle sempre più vuote, o le prospettive sull’aumento della longevità), in tanti hanno da ridire. Il mondo è troppo popolato, mi dicono. La nostra presenza non è sostenibile, aggiungono.
In altri termini, il dibattito sulla sostenibilità e sulle dimensioni ottimali della popolazione umana infuria senza sosta, e sul social sembrano tutti ansiosi di farsi da parte (a parole), perché sennò “siamo troppi”.
Ma la pensano davvero tutti così?
Da un lato, diverse figure sostengono la necessità di una popolazione mondiale drasticamente ridotta, per insostenibilità e limiti delle risorse. Il biologo Paul Ehrlich, ad esempio, si auspica un pianeta con non più di 2 miliardi di anime. Dall’altro, c’è chi offre una prospettiva radicalmente diversa: Julian Simon, ad esempio, dice che un mondo più popolato, in realtà, è meglio per tutti.
Ma come può essere? E perché, anche voi personalmente, dovreste desiderare una popolazione umana più grande? Provo a rispondere a queste domande.
Più persone, più geni
Il primo punto da considerare è che più persone significa più possibilità di avere individui super-intelligenti, super-creativi o super-talentuosi. Questo implica più grandi artisti, architetti, musicisti, filosofi, scienziati e inventori.
Se definiamo un genio come una persona con un’intelligenza di livello uno su un milione, ogni miliardo di persone aggiunge un altro migliaio di geni assoluti al nostro mondo, gente che lavora sui problemi e sulle opportunità dell’umanità a beneficio di tutti. Troppo ottimista? Veniamo al punto 2.
Progresso accelerato
Un mondo più popolato comporta anche un progresso scientifico, tecnico ed economico più rapido. Questo è dovuto a vari fattori, tra cui un maggiore investimento totale in ricerca e sviluppo, una maggiore specializzazione e mercati più ampi che supportano maggiori investimenti in ricerca e sviluppo.
Queste non sono opportunità astratte, attenzione, ma sono requisiti per il progresso. La crescita economica esponenziale, ad esempio, richiede un investimento esponenzialmente crescente in ricerca e sviluppo, una componente fondamentale: abbiamo bisogno di una base di ricercatori in continua espansione. A meno di non voler lasciare tutta la ricerca in mano all’intelligenza artificiale.
Più opzioni per tutti
Anche ignorando crescita e progresso e guardando solo ad una fotografia statica della società, un mondo più popolato è semplicemente un mondo con più scelte, più varietà. Più abbinamenti per estetica, stile e gusto, gamma più ampia di carriere e opportunità di trovare il partner perfetto, sia nel business sia nella vita personale.
Non vi basta ancora?
Motivi profondi a sostegno di un mondo più popolato
Dietro a questi benefici tangibili, ci sono ragioni profonde che spiegano perché un mondo più popolato è vantaggioso per tutti. Tra queste, la presenza di beni non rivali, le economie di scala, gli effetti di rete e la legge di Metcalfe. La conoscete?
L’utilità e il valore di una rete sono proporzionali al quadrato del numero degli utenti
Anche questa legge, magari, è troppo ottimista, tanto che si parla di rivederla. “al ribasso”. Ma lo è a ragione, proprio perché considera tutti importanti allo stesso modo. Società più grandi sono migliori per tutti. Società più piccole sono migliori solo per qualcuno: magari qualche umanista che alla luce del sole (altro che complotti) si augura un altro, grande virus “sterminatore”.
Un mondo più popolato sarebbe una buona notizia. Arrivarci, a popolarlo.
La visione di un mondo con una popolazione in crescita non è scontata, visto il calo delle nascite e le prospettive dal 2100 in poi. Avere un mondo più popolato è avere un mondo dinamico, capace di sostenere e alimentare il progresso. Contrariamente a un mondo molto più piccolo, che sarebbe notevolmente impoverito e stagnante, un mondo popolato (e con una popolazione in crescita) è un mondo pieno di scoperte, invenzioni, opere di genio creativo, cure per le malattie, scelte e anime gemelle.
Non c’è dubbio che la sostenibilità di questo scenario sia un’incognita, ma che alternative ci sono? Un mondo più grande non è solo una questione di numeri, ma di progresso, diversità, e scelta. Con le giuste strategie e tecnologie, i limiti possono essere superati e il progresso può continuare a beneficio di tutti. Perché ogni uomo non va considerato un “consumatore”, ma una risorsa.
Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza.
Dante Alighieri
O no?