Nell’immensa vastità che separa il terreno solido dal vuoto spaziale. “Più su”, come canterebbe Renato Zero, nello strato quasi mistico che noi terrestri chiamiamo stratosfera. È lí che Zephyr di Airbus vuole arrivare con un incredibile aliante solare di nuova concezione. Questo progetto nato dalla mente di ingegneri visionari e sostenuto da un colosso dell’aeronautica potrebbe rivoluzionare il modo in cui monitoriamo il nostro pianeta e quello di connetterci tra noi.
Un velivolo che si eleva ben oltre i confini del traffico aereo commerciale, sfiorando lo spazio dove solitamente orbitano i satelliti? Zephyr è molto più di una semplice fantasia. Con un’apertura alare paragonabile a quella di un aereo passeggeri ma un peso inferiore a quello di un adulto medio, è un passo avanti gigantesco nella tecnologia aeronautica. La sua capacità di volare a un’altezza di 18-25.000 metri (60-80.000 piedi), alimentato esclusivamente dall’energia solare, apre scenari prima inimmaginabili per il monitoraggio ambientale, la sorveglianza di confine e la connettività globale.
Innovazione nel cielo: il Zephyr e oltre
Il concetto di aliante solare non è nuovo, ma Zephyr spicca per la sua maturità tecnologica e l’ambizione dei suoi obiettivi. A differenza dei tradizionali satelliti o dei più convenzionali mezzi aerei, gli alianti stratosferici offrono una piattaforma versatile per una vasta gamma di applicazioni. Dalla fornitura di connessioni internet in aree remote o difficilmente raggiungibili al monitoraggio in tempo reale di catastrofi naturali come incendi boschivi e alluvioni, le potenzialità sono immense.
Queste nuove sentinelle del cielo potrebbero giocare un ruolo cruciale anche nell’agricoltura di precisione, contribuendo a ottimizzare la resa delle colture attraverso il monitoraggio dettagliato delle condizioni di ogni singolo campo.
Aliante solare, sfide e prospettive
Ovviamente il percorso verso la piena operatività di un progetto come quello di aliante stratosferico non è privo di ostacoli. La sfida principale riguarda l’ottenimento delle certificazioni necessarie dalle autorità aeronautiche, un processo complesso che richiede tempo e dimostrazioni pratiche di sicurezza e affidabilità.
Per questo Aalto, la startup nata da Airbus per sviluppare Zephyr, sta lavorando alacremente. Si punta a rendere operativo il primo aereo entro il 2025. E quale posto migliore del Kenya come sede del primo “aeroporto” per un aliante solare? La posizione equatoriale della nazione africana offre il clima ideale per l’ascesa di Zephyr, ma il tempo e i perfezionamenti allargheranno la schiera dei punti di partenza.
Il cielo, è proprio il caso di dirlo, non è più il limite.