Una recente scoperta scientifica apre la porta a possibilità inimmaginabili fino a poco tempo fa: la creazione di embrioni umani con il DNA di due uomini. Questo è il risultato di anni di ricerca svolta da un team di scienziati che lavora su una procedura chiamata gametogenesi in vitro (IVG). Una procedura che oggi sembra meno lontana.
Gametogenesi in vitro: rivoluzione in atto
Nel laboratorio dell’Oregon Health & Science University (OHSU), un gruppo di ricercatori sta esplorando nuovi orizzonti nella scienza della riproduzione. La loro ricerca (che vi linko qui) si concentra su un processo che mira a creare ovuli fertili a partire da cellule cutanee. Questo approccio potrebbe, un giorno, rendere possibile per una coppia di uomini generare un bambino biologicamente loro.
La tecnica dietro la scoperta
Il processo utilizzato dagli scienziati presso l’OHSU è delicato e complesso. Inizia con la rimozione del nucleo da una cellula cutanea, che viene poi trasferito in un ovulo donato privato del suo nucleo. Successivamente, il team di ricerca elimina metà dei cromosomi presenti nel nucleo, permettendo così la fertilizzazione dell’ovulo da parte di una cellula spermatica. Questa tecnica, benché in fase sperimentale, ha mostrato progressi promettenti e potrebbe aprire nuove possibilità per le coppie dello stesso sesso maschile che desiderano avere figli.
Sfide e potenziali applicazioni
Nonostante l’entusiasmo suscitato da questi progressi, come detto, la strada verso l’applicazione pratica della Gametogenesi in vitro è ancora lunga e costellata di sfide. Attualmente, i cromosomi si accoppiano correttamente solo in casi rari, e i ricercatori sono impegnati a comprendere meglio come migliorare questo aspetto del processo.
Tuttavia, le potenziali applicazioni sono vaste, non solo per le coppie dello stesso sesso ma anche per individui con problemi di fertilità.
Un approccio unico alla ricerca
Ciò che distingue il lavoro dell’OHSU in questo campo è l’approccio utilizzato. A differenza di altri gruppi di ricerca che puntano a reprogrammare le cellule cutanee in cellule staminali prima di convertirle in gameti, il team dell’OHSU salta completamente questo passaggio.
Questo metodo riduce il tempo necessario per la riconversione cellulare e minimizza il rischio di modifiche genetiche ed epigenetiche dannose, che possono verificarsi durante la lunga coltura richiesta dalla reprogrammazione.
Gametogenesi in vitro, verso il futuro della genitorialità
La ricerca sulla gametogenesi in vitro offre una finestra sul futuro della genitorialità e della medicina riproduttiva. Sebbene ci siano ancora molte incognite e ostacoli da superare, gli sviluppi in questo campo promettono di ampliare le definizioni tradizionali di famiglia e di offrire nuove speranze a coloro che desiderano ardentemente avere figli.
Mentre la scienza continua a esplorare e spingere i confini di queste possibilità, il sogno di genitori dello stesso sesso di avere un bambino biologicamente loro potrebbe, un giorno, diventare realtà. Le ricerche come quelle condotte dall’OHSU sono fondamentali non solo per i progressi scientifici ma anche per le implicazioni sociali e culturali che accompagnano queste scoperte.