C’è un posto dove le persone rendono omaggio ai loro cari, all’ombra di migliaia di pannelli solari. O almeno ci sarà: a Saint-Joachim, un piccolo comune francese che ha deciso di trasformare il suo cimitero in una centrale elettrica verde. Un’idea audace, che sta facendo discutere, ma che potrebbe rappresentare un modello per ripensare l’uso degli spazi pubblici in chiave sostenibile. Perché, in fondo, cosa c’è di più rispettoso per i nostri antenati che contribuire a preservare il pianeta per le generazioni future?
Una soluzione a molteplici sfide
La decisione di Saint-Joachim di installare una tettoia solare da 1,3 megawatt sul suo cimitero non nasce solo dalla volontà di produrre energia pulita. Questo comune di 4.000 anime, situato nel cuore della palude di Brière, deve infatti far fronte a molteplici sfide. Da un lato, c’è la necessità di trovare fonti di energia rinnovabile per ridurre l’impatto ambientale e la dipendenza dai combustibili fossili. Dall’altro, c’è il problema degli allagamenti che affliggono il cimitero, costruito su un terreno paludoso. Le tettoie solari, oltre a generare elettricità, serviranno anche a raccogliere l’acqua piovana, convogliandola verso un vicino complesso sportivo e alleviando così la pressione sul delicato ecosistema della zona.
Un cimitero per onorare chi non c’è e alimentare chi c’è
Forse l’aspetto più interessante di questa iniziativa è il suo carattere comunitario. Si tratta infatti di un progetto di “autoconsumo collettivo”, promosso da due associazioni locali. I residenti di Saint-Joachim sono stati invitati a partecipare versando una quota simbolica di 5 euro per aderire all’iniziativa. In cambio, potranno beneficiare dell’energia prodotta dai 5.000 pannelli solari che copriranno gli 8.000 metri quadrati del cimitero. Un modo per coinvolgere attivamente la popolazione nella transizione energetica, rendendola partecipe dei benefici e delle responsabilità.
Certo, trasformare un luogo di riposo eterno in una centrale elettrica può sembrare una scelta irriverente. I cimiteri sono spazi sacri, carichi di significato emotivo e spirituale, e l’idea di “sfruttarli” per scopi pratici può suscitare perplessità. Ma se ci pensate bene, cosa c’è di più nobile che mettere questo spazio al servizio della comunità e dell’ambiente? In un mondo che deve affrontare la sfida urgente del cambiamento climatico, ogni metro quadrato conta. E i 3,35 milioni di euro che il comune di Saint-Joachim investirà in questo progetto rappresentano un investimento per il futuro, un gesto di responsabilità verso le generazioni a venire.
Ripensare gli spazi pubblici
L’iniziativa di Saint-Joachim ci invita a ripensare il modo in cui utilizziamo gli spazi pubblici. Se cambiamo prospettiva, se iniziamo a considerare questi luoghi come risorse da valorizzare, si aprono nuove possibilità. Immaginate un cimitero che, oltre ad onorare i defunti, produce energia pulita, ospita orti comunitari, fornisce spazi per la meditazione e il raccoglimento. Spazi multifunzionali, che uniscono il rispetto per il passato con la cura per il futuro.
Naturalmente, questo approccio non funziona con tutti i cimiteri. Ogni comunità ha le sue specifiche esigenze e sensibilità, e ciò che funziona per Saint-Joachim potrebbe non essere appropriato altrove. Ma l’aspetto più importante di questo progetto è lo spirito che lo anima: la volontà di affrontare le sfide del presente con creatività e coraggio, mettendo in discussione le convenzioni e esplorando nuove strade. In questo senso, l’iniziativa di questo piccolo comune francese può essere d’ispirazione per tutti noi.
Forse la storia di Saint-Joachim resterà un caso isolato, un curioso aneddoto nella cronaca della transizione energetica. Quel che è certo è che questo cimitero, con le sue tettoie solari, ci ricorda che anche i luoghi più tradizionali possono diventare spazi di innovazione e speranza, se solo abbiamo il coraggio di guardare al futuro con occhi nuovi.