Se vi dicessi che il futuro delle scarpe e degli accessori risiede nel lavoro di microscopici “sarti” batterici, probabilmente mi dareste del matto. E allora non ve lo dico: ve lo scrivo. La svolta pionieristica di un team di ricercatori ci avvicina all’era della moda microbica, dove la sostenibilità incontra l’innovazione in modi che non avreste mai immaginato. Ora ve ne parlo, ma se non volete leggere e andare direttamente alla ricerca, la trovate qui.
L’urgenza di una moda più verde
Nel grande bailamme della transizione verde, e al netto del greenwashing, l’industria della moda si trova di fronte a una sfida cruciale: trovare alternative sostenibili ai materiali e ai processi produttivi tradizionali. I numeri parlano chiaro: ogni anno, il settore tessile globale consuma fino a 200 milioni di litri d’acqua, mentre fino all’85% degli abiti usati finisce nelle discariche. E non dimentichiamo le microplastiche provenienti dal lavaggio di tessuti sintetici, che costituiscono già tra il 20 e il 35% delle microplastiche presenti negli oceani.
Di fronte a questo scenario allarmante, un team di ricercatori dell’Imperial College London ha deciso di cercare una soluzione nei luoghi più impensati: il regno dei batteri.
Batteri ingegnerizzati per le scarpe del futuro
Il professor Tom Ellis e i suoi colleghi hanno compiuto un passo audace, modificando geneticamente i batteri comunemente utilizzati nella produzione di cellulosa microbica per fargli auto-produrre un pigmento nero chiamato eumelanina. Questa innovazione non solo consente di combinare i processi di produzione e tintura, ma apre anche la strada a materiali completamente nuovi e sostenibili.
Il risultato? Una pelle vegana e senza plastica, adatta per la creazione di portafogli, scarpe e altri accessori. Ma non aspettatevi il solito look: il materiale cresce letteralmente su forme tridimensionali, dando vita a design unici e futuristici. La scarpa del futuro “made in batteri” sembra uscita davvero da un film di fantascienza, ma in realtà è il frutto di un processo produttivo all’avanguardia e rispettoso dell’ambiente.
Come funziona il processo?
Il team ha fatto crescere il materiale in forma di scarpa per un periodo di due settimane, per poi sottoporlo a un trattamento di “scuotimento” a una temperatura di circa 30 gradi Celsius (86 gradi Fahrenheit) per 48 ore. Questo stimolo induce i batteri a scurirsi dall’interno verso l’esterno, creando un effetto di tintura naturale e uniforme.
Certo, il design delle scarpe del futuro potrebbe non essere per tutti i gusti, ma il team di ricerca mostra che questa tecnologia ha il potenziale per dare vita ad accessori eleganti e funzionali. E questo è solo l’inizio: i ricercatori stanno già lavorando per ridurre ulteriormente il consumo d’acqua del processo e per ingegnerizzare la cellulosa batterica in modo da ottenere colori, materiali e persino motivi aggiuntivi.
Moda e scarpe del futuro: tecnologia e sostenibilità
L’idea di indossare accessori creati da batteri potrebbe sembrare strana o persino poco attraente a prima vista. Ma se ci soffermiamo a riflettere sulle implicazioni di questa svolta, ci rendiamo conto che stiamo assistendo a un momento cruciale nella storia della moda.
Grazie a innovazioni come questa, possiamo immaginare un futuro in cui i nostri abiti e accessori non solo sono belli ed espressivi, ma anche in armonia con l’ambiente che ci circonda. Certo, c’è ancora molta strada da fare prima che le scarpe e le borse “microbiche” diventino una presenza comune nei nostri guardaroba.
Ogni grande cambiamento inizia con un piccolo passo, o in questo caso, con una scarpa bio-ingegnerizzata.