Nel vasto deserto rosso di Marte, il rover Perseverance custodisce un tesoro inestimabile: decine di campioni di roccia marziana, raccolti con cura nel corso di anni di esplorazioni. Ma il loro destino è appeso a un filo. La missione Mars Sample Return, che dovrebbe riportarli sulla Terra, è minacciata da tagli al budget e problemi organizzativi. Ora, la NASA si appresta a fare un annuncio shock che potrebbe cambiare per sempre le sorti di un’impresa storica.
Mars Sample Return: a rischio una missione da record
La Mars Sample Return è considerata uno dei progetti più ambiziosi nella storia dell’esplorazione spaziale. L’obiettivo è far atterrare un rover su Marte, fargli raccogliere campioni del suolo e riportarli sulla Terra per analizzarli in dettaglio. Un’impresa mai tentata prima, che potrebbe fornire indizi fondamentali sulla storia geologica del Pianeta Rosso, sull’evoluzione del suo clima e persino sulla possibile presenza di vita passata.
Ora questo sogno rischia di infrangersi. Una revisione indipendente ha determinato che il programma ha “aspettative di budget e tempistiche irrealistiche”, una “struttura ingestibile” e “non è organizzato per essere gestito efficacemente”. Un verdetto impietoso, che ha portato i comitati per gli stanziamenti della Camera e del Senato a raccomandare un taglio di ben 454 milioni di dollari al budget della NASA per il 2024, proprio a discapito della missione Mars Sample Return.
I campioni “in ostaggio” su Marte
Nel frattempo, sulla superficie marziana, Perseverance continua imperturbabile il suo lavoro. Il rover ha già riempito decine di tubi con campioni di roccia, scelti con cura per il loro potenziale scientifico. Ma senza una missione di recupero, quei campioni rimarranno per sempre su Marte, inutilizzati e irraggiungibili.
Un destino che sarebbe un vero e proprio smacco per la comunità scientifica internazionale, che da vent’anni considera Sample Mars Return e questi campioni marziani una priorità assoluta. Quei frammenti di roccia potrebbero contenere le risposte ad alcuni dei più grandi interrogativi sulla storia del nostro sistema solare e sull’origine della vita. Lasciarli su Marte sarebbe un’occasione persa di portata storica.
Il piano attuale prevede il lancio di un orbiter nel 2027, un lancio di un lander nel 2028 e campioni incontaminati di Marte che arriveranno sulla Terra nel 2033. Incrociamo le dita perché le nuove raccomandazioni offrano un modo per rispettare queste tempistiche.
L’ora della verità
Ora, la NASA si appresta a rivelare le sue carte. In una conferenza stampa convocata d’urgenza, l’agenzia spaziale presenterà le sue raccomandazioni per il futuro della missione Mars Sample Return. Un annuncio attesissimo, che potrebbe segnare una svolta, in un senso o nell’altro.
Le opzioni sul tavolo? Sembrano essere poche. Essenzialmente due. La NASA potrebbe annunciare un piano di emergenza per salvare la missione, magari rivedendo le tempistiche e cercando nuove fonti di finanziamento. O potrebbe alzare bandiera bianca, ammettendo che i tagli al budget rendono impossibile portare avanti il progetto.
In quest’ultimo caso, le conseguenze sarebbero devastanti. Non solo i campioni raccolti da Perseverance rimarrebbero abbandonati su Marte, ma l’intera credibilità del programma di esplorazione marziana della NASA ne uscirebbe compromessa. Dopo decenni di promesse e investimenti, rinunciare alla Mars Sample Return sarebbe un fallimento difficile da digerire.
Una speranza chiamata cooperazione internazionale
Mars Sample Return non è solo un progetto della NASA, ma una collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e altre agenzie spaziali di tutto il mondo. Un’alleanza che potrebbe rivelarsi fondamentale per superare gli ostacoli economici e organizzativi.
Se la NASA dovesse fare un passo indietro, l’ESA e gli altri partner potrebbero farsi avanti, offrendo risorse ed expertise per tenere in vita la missione. Sarebbe un gesto di solidarietà scientifica senza precedenti, che dimostrerebbe come l’esplorazione spaziale sia davvero un’impresa globale, che trascende i confini nazionali.
Non sono ottimista in merito, ma è una possibilità, e resta in piedi fino a diversa definizione.
Non solo Mars Sample Return: il futuro dell’esplorazione marziana in gioco
La conferenza stampa della NASA non deciderà solo le sorti della Mars Sample Return, ma il futuro stesso dell’esplorazione marziana. Se la missione dovesse naufragare, sarebbe un colpo durissimo per tutti coloro che sognano di vedere l’uomo mettere piede (presto o tardi) sul Pianeta Rosso.
Senza i dati e le conoscenze che i campioni marziani potrebbero fornire, preparare una missione umana su Marte diventerebbe ancora più difficile e rischioso. Non si tratta solo di una manciata di rocce su un pianeta lontano, ma del futuro dell’umanità nello spazio.
Qualcosa di molto più importante delle guerre cui dedichiamo ogni risorsa umana, economica, mentale.