C’è un posto, nella nostra mente, dove i ricordi più cari danzano come lucciole in una notte d’estate. Spesso, pero, quando cerchiamo di afferrarli, quei momenti sfuggono lasciandoci con un senso di nostalgia per ciò che è stato e che non potremo mai rivivere, come faremmo guardando delle fotografie. O forse sì?
Grazie a una rivoluzionaria tecnologia basata sull’IA, oggi possiamo trasformare quei ricordi evanescenti in fotografie tangibili, da sfogliare ogni volta che vogliamo rivivere un istante speciale.
Un progetto visionario: Synthetic Memories
Pensate se potessimo rivedere il sorriso di nostra nonna in una fotografia, anche se nessuno ha mai scattato quella foto. O di poter mostrare ai nostri figli l’immagine del nostro primo bacio, catturato in pixel nonostante l’assenza di una telecamera. Questo è esattamente ciò che sta cercando di realizzare Synthetic Memories, un pioneristico progetto guidato dalla startup Domestic Data Streamers.
La loro missione? Utilizzare l’intelligenza artificiale per creare “fotografie di memoria” partendo unicamente dai ricordi delle persone estrapolati dai dati cerebrali.
Come si fanno le fotografie di un ricordo?
Il processo di creazione di queste fotografie sintetiche è tanto affascinante quanto innovativo. I ricercatori di Synthetic Memories utilizzano sofisticati modelli di IA, come DALL-E 2, e li “nutrono” con i dati estratti direttamente dal cervello umano. Attraverso un’interfaccia neurale, i ricordi vengono “letti” e tradotti in input per l’IA, che poi genera un’immagine sorprendentemente dettagliata e realistica dell’evento ricordato.
Ovviamente non aspettatevi fotografie perfette e cristalline, non con le conoscenze attuali almeno. I creatori di Synthetic Memories hanno anzi scelto intenzionalmente di utilizzare modelli di IA meno recenti, proprio perché le imperfezioni e le sfumature presenti nelle immagini generate rispecchiano l’essenza stessa dei ricordi umani.
Dopotutto, quando richiamiamo alla mente un momento del passato, raramente lo visualizziamo con una nitidezza assoluta. Sono proprio quelle sfocature, quelle piccole imprecisioni, a rendere i ricordi autentici e preziosi.
Un caso di studio: i ricordi di Maria
L’84enne Maria, residente a Barcellona, è una delle persone che ha già beneficiato di questa straordinaria tecnologia. Maria ha condiviso con il team di Synthetic Memories un ricordo particolarmente vivido della sua infanzia: i tentativi di intravedere suo padre, che era rinchiuso in una prigione di fronte alla loro casa. Grazie all’IA, quel ricordo è stato trasformato in una commovente fotografia che ritrae Maria, bambina, affacciata al balcone mentre cerca di scorgere il volto del padre.
La reazione emotiva di Maria di fronte all’immagine generata conferma l’autenticità e la potenza di questa tecnologia nel catturare l’essenza dei nostri ricordi più preziosi.
Fotografie di memoria: sfide e prospettive future
Il progetto Synthetic Memories deve fare i conti con una sfida non da poco: il rischio che le aziende di IA, come OpenAI, decidano di “pensionare” i loro modelli meno recenti. Se ciò dovesse accadere, il team sarebbe costretto a utilizzare modelli più avanzati, che potrebbero generare immagini troppo “perfette”, e dunque meno fedeli all’essenza autentica e imperfetta dei ricordi umani.
Nonostante queste incognite, una cosa è certa: l’avvento delle “fotografie di memoria” generate dall’IA potrebbe rappresentare un punto di svolta nel nostro rapporto con il passato. Questa tecnologia ci offre la possibilità di conservare e rivivere momenti preziosi che altrimenti sarebbero destinati a svanire nel tempo, regalandoci un ponte tangibile tra presente e passato.
Forse in un futuro non troppo lontano, sfogliare l’album dei ricordi significherà immergersi in una galleria di immagini (ri)generate dall’IA (lo dico a scanso di equivoci. Io le chiamo fotografie, ma dovrei dire sintografie).
Saranno immagini capaci di riportare in vita, con sorprendente realismo, i momenti più significativi delle nostre vite? O solo un falso déjà-vu ad alta definizione? Lo vedremo. E poi lo ricorderemo.