“È semplice: hanno passato tutto questo tempo a dirci che non esistono: allora rilasciate i file, diamine!”. Così il membro del Congresso Tim Burchett ha commentato lo “UAP Transparency Act“, la nuova legge da lui presentata che obbligherebbe il governo USA a declassificare tutti i documenti sugli UFO entro 270 giorni dalla sua approvazione.
Un’iniziativa bipartisan che sfida il Pentagono e le agenzie federali a fare chiarezza su un tema che appassiona e divide l’opinione pubblica, tra teorie del complotto e rivelazioni shock.
Cosa prevede lo “UAP Transparency Act”
La legge, il cui nome fa riferimento al nuovo termine preferito dal governo per gli UFO, ovvero “fenomeni aerei/anomali non identificati” (UAP), è stata presentata dal repubblicano del Tennessee Tim Burchett. Burchett però non è solo. La legge è “co-sponsorizzata” dai rappresentanti Jared Moskowitz (Democratica), Anna Paulina Luna (Repubblicana) e Eric Burlison (Repubblicano). Se approvata, richiederebbe al Pentagono di declassificare tutti i documenti sugli UFO entro 9 mesi.
Questo disegno di legge non riguarda solo la ricerca di omini verdi o dischi volanti. Si tratta di obbligare il Pentagono e le agenzie federali a essere trasparenti con il popolo americano. Sono stufo di sentire i burocrati dirmi che queste cose non esistono mentre abbiamo speso milioni di dollari dei contribuenti per studiarle per decenni.
Tim Burchett nel comunicato stampa che accompagna la proposta di legge.
Le convinzioni di Burchett sui documenti UFO
Burchett è uno dei più accesi sostenitori dell’esistenza degli extraterrestri al Congresso. In passato ha affermato che “gli UFO erano nella Bibbia”, citando in particolare il capitolo di Ezechiele come prova. Da tempo usa il suo ruolo per esortare il governo a condividere con il pubblico maggiori informazioni sulle sue conoscenze riguardo agli UFO.
Dietro questa spinta alla declassificazione c’è la convinzione di Burchett che il governo abbia sostenuto a lungo un insabbiamento delle sue conoscenze e del suo utilizzo della tecnologia UFO.
“Il diavolo ci ha ostacolato in questa cosa”, ha detto il congressista, che fa parte del sottocomitato di supervisione della Camera dei Rappresentanti, durante un’audizione l’anno scorso. “Ci siamo scontrati con ostacoli da parte di membri della comunità di intelligence e del Pentagono”.
Le testimonianze di David Grusch e la risposta del Pentagono
Ispirati dalla testimonianza dell’informatore David Grusch l’anno scorso, Burchett e i co-sponsor del disegno di legge hanno inviato una lettera all’ispettore generale della comunità di intelligence chiedendo maggiori informazioni sulle affermazioni secondo cui il governo avrebbe recuperato e fatto retroingegneria su tecnologia aliena. Quest’anno, l’ufficio del Pentagono per gli UFO ha rilasciato un documento di 63 pagine. Nel testo, si afferma molto nettamente di non avere tali registrazioni.
Data la strana religiosità e il discredito generale di Grusch e della sua testimonianza, prendiamo questa legge con le pinze. Ma sarà interessante vedere cosa succederà, anche se le sue chances di essere approvata sembrano attualmente scarse.
Un tema che divide e appassiona
Al di là delle specifiche previsioni dello “UAP Transparency Act”, la proposta di legge di Burchett riflette il crescente interesse pubblico per il tema degli UFO e la pressione sempre maggiore per una maggiore trasparenza da parte del governo. Negli ultimi anni, infatti, negli USA c’è fibrillazione sul tema. Si sono moltiplicate le testimonianze di avvistamenti, le rivelazioni di ex funzionari e le indiscrezioni su presunti programmi segreti di studio dei fenomeni anomali.
Un interesse alimentato anche da una serie di report ufficiali. Ad esempio, quello rilasciato nel giugno 2021 dall’Office of the Director of National Intelligence, che ha ammesso l’esistenza di 144 avvistamenti UAP da parte di piloti militari tra il 2004 e il 2021, di cui solo uno è stato identificato con certezza come un pallone sonda. O come il memo trapelato dal Dipartimento dell’Energia USA a inizio 2023, secondo cui alcuni fenomeni potrebbero avere un’origine extraterrestre.
Dichiarazioni che hanno riacceso il dibattito sull’esistenza di forme di vita intelligente al di fuori della Terra e sull’eventuale presenza di visitatori alieni sul nostro pianeta. Un dibattito che, come dimostra l’iniziativa di Burchett, è arrivato fino alle aule del Congresso USA. E ha diviso l’opinione pubblica e la stessa classe politica tra scettici e credenti, tra fautori della trasparenza e difensori del segreto di Stato.
Documenti UFO, è una questione di fiducia nelle istituzioni
In fondo, al di là delle convinzioni personali sui fenomeni UFO, la proposta di Burchett solleva una questione cruciale. Quale? Quella della fiducia dei cittadini nelle istituzioni e della loro capacità di essere trasparenti su temi di interesse pubblico. In un’epoca di “fake news” e teorie del complotto dilaganti, in cui la sfiducia verso i governi e le élite è ai massimi storici, la richiesta di declassificare tutti i documenti sugli UFO può essere letta come un tentativo di ristabilire un patto di trasparenza tra Stato e cittadini.
Certo, c’è il rischio che una simile operazione si traduca in un nulla di fatto, confermando i sospetti dei più scettici, o che al contrario alimenti ulteriormente le speculazioni più fantasiose, dando credito ai teorici del complotto. Ma forse, in un certo senso, il risultato conta meno del processo: l’importante è che ci sia un dibattito aperto e informato, basato su dati di fatto e non su illazioni o segreti inconfessabili.
Perché, che si creda o meno agli omini verdi, in una democrazia i cittadini hanno il diritto di sapere cosa fa il proprio governo. E se quest’ultimo ha davvero speso milioni di dollari per studiare gli UFO, come sostiene Burchett, allora forse è venuto il momento di “rilasciare i documenti, diamine!”. Per la trasparenza, per la conoscenza, per la fiducia nelle istituzioni. E magari, chissà, ci credo poco, anche per scoprire una volta per tutte che non siamo soli nell’universo.