C’è un posto nell’universo dove potreste fare surf, ma vi servirebbe una muta davvero speciale. Su Titano, la luna più grande di Saturno, il metano liquido forma onde che modellano le coste di laghi e mari alieni. È come se la Terra avesse un gemello distorto, dove il familiare diventa stranamente esotico. Grazie a nuove simulazioni e ai dati della sonda Cassini, gli scienziati stanno iniziando a comprendere come questo mondo ghiacciato evolve, spinto dalle maree di un liquido che sulla Terra useremmo per cucinare.
Un tuffo nel passato spaziale
Quasi vent’anni fa, la sonda Cassini e il suo lander Huygens ci regalarono uno sguardo sotto il velo atmosferico di Titano. Fu come sollevare il sipario su uno spettacolo surreale: fiumi, laghi e persino mari grandi come i Grandi Laghi terrestri, ma composti da liquidi tossici come metano ed etano. Un paesaggio familiare eppure alieno, come un dipinto di Dalì ambientato nello spazio profondo.
Per anni, gli scienziati hanno dibattuto sull’esistenza delle onde su Titano. Alcuni sostenevano che i mari fossero lisci come specchi, altri giuravano di vedere increspature sulla superficie liquida. Era come cercare di decidere se il gatto di Schrödinger fosse vivo o morto, senza poter aprire la scatola.
Alcuni che hanno cercato prove di onde non ne hanno viste, e hanno detto: ‘Questi mari sono lisci come specchi. Altri hanno detto di aver visto qualche irregolarità sulla superficie liquida, ma non erano sicuri se fossero causate dalle onde.
Rose Palermo, geologa dell’U.S. Geological Survey e una delle ricercatrici dietro questo studio.
Il metodo scientifico incontra l’immaginazione
Per risolvere questo enigma cosmico, i ricercatori hanno fatto ciò che sanno fare meglio: hanno giocato con i computer. Vi linko qui lo studio se volete approfondirlo poi, e intanto ve lo riassumo. I ricercatori hanno creato simulazioni di come le coste di Titano potrebbero cambiare in diverse condizioni: senza erosione, con l’erosione causata da onde che sbattono, e con l’erosione lenta causata dal metano liquido che “mangia” il materiale della costa. Una cosa tipo SimCity, ma su scala planetaria.
Dopo aver creato questi scenari virtuali, i ricercatori li hanno confrontati con le immagini radar di Cassini. Hanno scelto quattro grandi laghi titaniani, incluso il Kraken Mare, grande quanto il Mar Caspio terrestre. Era come cercare di far combaciare i pezzi di un puzzle cosmico, dove ogni pezzo era grande quanto una nazione. E il risultato?
Sorpresa: l’onda vincente di metano liquido
Lo scenario che più si avvicinava alla realtà era quello dell’erosione causata dalle onde. È come se Titano ci stesse invitando a tuffarci. Certo, sarebbe un bagno un po’ diverso dal nostro, con onde di metano liquido a -179°C, ma chi siamo noi per giudicare i gusti altrui?
Ora che sappiamo dell’esistenza delle onde, sorge spontanea una domanda: cosa le causa? Sulla Terra, sono i venti a creare le onde. Su Titano? Beh, potrebbe essere lo stesso. Palermo e i suoi colleghi ora vogliono studiare queste onde per capire meglio i venti titaniani: quanto sono forti e dove soffiano. Poesia pura: cercare di capire il meteo osservando le increspature su un mare.
Ovviamente di metano liquido.