Prevenire un ictus con un semplice smartwatch che monitora i segnali d’allarme del nostro corpo. È un doppio colpaccio: primo, perchè si tratta di un dispositivo con tante potenzialità. Secondo, perchè è frutto di una mente giovanissima. Quella di Naya Ellis, la quattordicenne americana che ha progettato il dispositivo in grado di riconoscere aritmie e alterazioni dei segnali nervosi, potenziali segnali di un attacco imminente. Un’idea nata da un dramma familiare e maturata grazie a un innovativo programma didattico, che oggi si è trasformata in un prototipo premiato a livello nazionale. Conosciamo meglio questo piccolo prodigio e la sua creazione destinata, forse, a rivoluzionare la lotta all’ictus.
Un progetto ispirato da un’esperienza personale
Naya Ellis vive a New Orleans, in Louisiana, dove frequenta un programma scolastico chiamato STEM NOLA, dedicato a scienze, tecnologia, ingegneria e matematica. Un percorso formativo d’eccellenza rivolto in particolare a studenti provenienti da famiglie a basso reddito, che accompagna i ragazzi dalla scuola materna fino al diploma.
Ed è proprio durante uno dei weekend di formazione STEM che Naya ha avuto l’idea del suo smartwatch “salvavita”. Un’intuizione nata da un’esperienza personale dolorosa: sua nonna, infatti, era stata colpita da un ictus. Un evento che ha segnato profondamente la giovane, spingendola a cercare un modo per prevenire simili tragedie.
WingItt: un orologio che “legge” i segnali del corpo
WingItt è un prototipo di smartwatch in grado di rilevare le irregolarità del battito cardiaco e le alterazioni degli impulsi nervosi che possono precedere un attacco cerebrale. Grazie a sofisticati sensori e algoritmi, il dispositivo è in grado di monitorare costantemente questi segnali e questi parametri, lanciando un allarme in caso di anomalie sospette.
Un’idea semplice ma potenzialmente rivoluzionaria, che ha già conquistato la giuria del National STEM Challenge, una competizione nazionale dedicata ai progetti scientifici e tecnologici degli studenti. WingItt si è infatti aggiudicata il primo premio, confermando le potenzialità dell’invenzione di Naya.
Perché un dispositivo come WingItt potrebbe fare la differenza nella lotta all’ictus
I numeri parlano chiaro: nel mondo, 12 milioni di persone sono colpite da ictus ogni anno, che rappresenta la prima causa di disabilità acquisita negli adulti. Un bilancio pesante, aggravato dal fatto che spesso i sintomi iniziali vengono sottovalutati o riconosciuti troppo tardi. Una diagnosi e un intervento tempestivi sono cruciali per limitare i danni al cervello e salvare vite umane. Secondo le stime, un trattamento immediato potrebbe ridurre la mortalità da ictus del 30% e prevenire gravi disabilità permanenti. Ecco perché un dispositivo in grado di rilevare i segnali premonitori potrebbe rappresentare un vero e proprio game-changer.
I sintomi da tenere d’occhio
Segnali e campanelli d’allarme di un possibile ictus includono debolezza o paralisi improvvisa di un lato del corpo, difficoltà a parlare o comprendere il linguaggio, perdita di visione o visione offuscata, cefalea intensa e improvvisa, vertigini e problemi di equilibrio. Tutti elementi che, se riconosciuti per tempo, possono fare la differenza tra la vita e la morte. Per questo, in attesa che dispositivi come quello ideato da Naya diventino di massa, è fondamentale diffondere la conoscenza di questi segnali e promuovere una cultura della prevenzione. Ogni minuto conta, quando si tratta di salvare un cervello.
E Naya, cosa sogna per il suo futuro? Sorprendentemente, nonostante il successo del suo smartwatch, la giovane inventrice non si vede come futura ingegnera o neurologa. Il suo obiettivo, rivela, è diventare ginecologa e ostetrica. Un proposito nobile, che dimostra la sua sensibilità e il suo desiderio di aiutare gli altri. Quanto a WingItt, Naya spera che un giorno possa diventare un prodotto diffuso, accessibile soprattutto alle persone anziane e a basso reddito, le più colpite dall’ictus. Un auspicio che rivela, ancora una volta, la maturità e la generosità di questa giovanissima innovatrice.
L’importanza di investire nei giovani talenti, i ‘segnali’ del futuro
La storia di Naya Ellis e del suo smartwatch anti-ictus ci ricorda l’importanza di coltivare e valorizzare il talento dei giovani, soprattutto in campo scientifico e tecnologico. Programmi formativi che offrono opportunità di apprendimento e sperimentazione ai ragazzi meno privilegiati sono fondamentali per far emergere nuove idee e soluzioni innovative.
Perché non si è mai troppo giovani per fare la differenza. La prossima grande scoperta medica o invenzione rivoluzionaria può nascere dalla mente brillante di una quattordicenne come Naya. Un motivo in più per credere nei nostri ragazzi e investire nel loro futuro. Perché saranno loro, con la loro creatività e il loro entusiasmo, a plasmare il mondo di domani. E magari, a salvare qualche vita lungo la strada.