Ogni giorno, milioni di pendolari affrontano un nemico invisibile: l’aria inquinata delle metropolitane. Ma una giovane designer ha deciso di affrontare il problema di petto, letteralmente. Ecco come un collare high-tech potrebbe rivoluzionare la qualità dell’aria per i viaggiatori urbani.
Qualità dell’aria nelle metropolitane? Può essere terribile
Le metropolitane sono un efficiente mezzo di trasporto urbano, ma nascondono un pericolo per la salute dei passeggeri: l’elevata concentrazione di particolato fine, noto come PM2.5. Questo inquinante, invisibile all’occhio umano, può avere gravi conseguenze sulla salute.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nelle metropolitane i livelli di PM2.5 superano spesso i limiti raccomandati. Queste particelle, con un diametro inferiore a 2,5 micrometri, sono particolarmente insidiose perché possono penetrare profondamente nei polmoni e persino nel flusso sanguigno. Con esiti catastrofici: milioni di morti all’anno.
Le fonti dell’inquinamento sotterraneo
L’inquinamento nelle metropolitane ha tre origini specifiche:
- Abrasione di ruote, binari e freni
- Particelle ricche di ferro generate dall’attrito
- Scarsa ventilazione nelle piattaforme e nei tunnel
Questi fattori contribuiscono a creare un ambiente in cui i pendolari sono esposti a livelli elevati di particolato durante i loro spostamenti quotidiani.
Aerate: la soluzione è al collo
Mia Patterson Cox, neolaureata in Design Industriale e Tecnologia presso la Loughborough University, ha sviluppato “Aerate“, un purificatore d’aria indossabile progettato specificamente con l’obiettivo di migliorare la qualità dell’aria per gli utenti delle metropolitane.
Volevo creare un prodotto che aumentasse la fiducia dei pendolari e dei passeggeri nella salute quando viaggiano in metropolitana, eliminando le particelle ricche di ferro presenti nell’aria.
Mia Patterson Cox
Il dispositivo si indossa intorno al collo e crea una “bolla” di aria pulita intorno al viso dell’utente. Come funziona? Semplice. Due ventole aspirano l’aria circostante, i suoi filtri in polipropilene catturano particelle fino a 2,5 micrometri, infine l’aria purificata viene soffiata davanti al viso dell’utente a 5.500 giri al minuto.
Caratteristiche tecniche di Aerate
Il design di Aerate è stato attentamente studiato per massimizzare l’efficacia e la praticità. Fino a 40 ore di utilizzo per i filtri, un’app per monitorare la qualità dell’aria in tempo reale, perfino un sistema per pianificare percorsi con minor inquinamento.
Una caratteristica interessante di Aerate è il suo potenziale impatto positivo sull’ambiente circostante. Mia spiega:
Non ho voluto creare un prodotto che andasse a vantaggio del solo utilizzatore. Filtrando continuamente le particelle di ferro e altri inquinanti, Aerate contribuisce a creare un ambiente migliore per tutti i passeggeri che viaggiano sui treni della metropolitana.
Questo approccio potrebbe portare a un incremento della qualità dell’aria nelle metropolitane se il dispositivo venisse adottato su larga scala.
Prossimi passi: test e prototipi
Al momento, Mia sta conducendo test approfonditi per validare l’efficacia di Aerate. I risultati hanno mostrato la capacità di Aerate di proteggere efficacemente gli utenti dalle particelle aerodisperse, indicando il suo potenziale in scenari reali.
L’introduzione di dispositivi come questo potrebbe avere implicazioni significative per la salute pubblica:
- Riduzione del rischio di malattie respiratorie e cardiovascolari legate all’inquinamento
- Miglioramento della qualità dell’aria per i pendolari, specialmente quelli con condizioni preesistenti
- Aumento della consapevolezza sull’importanza della qualità dell’aria negli spazi pubblici
I miei soliti dubbi
Non chiamatemi bastian contrario, ma è giusto osservare anche i punti critici: il dispositivo sarà economico e accessibile? Come lo accoglierà il pubblico (i precedenti non sono incoraggianti)? Come impatterà sul comportamento dei pendolari e sulle politiche di trasporto pubblico?
Qualità dell’aria, qualità della vita
Aerate è un approccio “laterale” al problema dell’inquinamento nelle metropolitane. Mentre le soluzioni su larga scala per migliorare la qualità dell’aria nelle infrastrutture sotterranee richiedono tempo e investimenti significativi, dispositivi come questo offrono una soluzione immediata e personale.
Funzionerà? Preferirei approcci più generali, ma (come è brutto dirlo) in tempi di “si salvi chi può” qualcuno può essere tentato di farsi giustizia, anzi salute, da solo. Non lo biasimo.