Anno 1987: il mondo era ancora agli albori dell’era digitale quando un gruppo di visionari della BBC osava immaginare il futuro. Le loro previsioni, sorprendentemente accurate, ci mostrano come le fantasie di ieri siano diventate (quasi tutte) le realtà tecnologiche di oggi. Dunque, vediamo: io che facevo in quel periodo?
Io ero Bad. Molto bad. No, scherzo.
Nel 1987, l’anno in cui andò in onda l’episodio di “Tomorrow’s World” di cui vi parlo oggi, un nerdino come me (fresco di Vic 20, C64 e Apple II di mio padre) voleva fare il duro senza riuscirci. Per questo canticchiavo continuamente “Bad” di Michael Jackson, che dominava le classifiche con “Bad”. In realtà ero più tipo da “The Joshua Tree” degli U2.
Al cinema, le pellicole tecnologiche spopolavano. Alcune anche interessanti in quanto a visioni del futuro (su “Robocop”, al netto delle distopie, ci farò un pezzo prima o poi). Il World Wide Web? Era ancora un sogno nei laboratori del CERN (o forse no, Tim?). E voi, nel frattempo, cosa facevate? Quelli della BBC, come detto, si portavano avanti col lavoro immaginando il futuro. Sentite, anzi: guardate qua (dal minuto 5:25″).
Le previsioni tecnologiche di “Tomorrow’s World”
Il programma della BBC “Tomorrow’s World” (ad avercelo avuto, in Italia) si spinse oltre l’immaginario cyberpunk alla “Blade Runner”. Fece un lavoro serio, molto serio, al punto di fare previsioni tecnologiche che oggi daremmo per scontate, ma 40 anni fa erano oltre i limiti del pensiero comune. Il video ve l’ho messo, ma se avete voglia di un Cicerone, ve lo sintetizzo.
- Smartwatch: Il presentatore mostrò un orologio che poteva ricevere informazioni da computer in tutto il mondo. Questo dispositivo anticipava sorprendentemente l’Apple Watch e altri smartwatch moderni.
- Visori VR: Venne presentato un “TV 3D” che permetteva di “escludersi dal mondo”. Una descrizione che ricorda da vicino i moderni visori per realtà virtuale come l’Oculus Quest di Meta o l’ultimo, tribolato Vision Pro.
- Realtà aumentata: Il programma parlò di ologrammi tascabili basati su un concetto non dissimile dai moderni dispositivi AR come Microsoft HoloLens.
- Tecnologia biometrica: Vennero immaginate porte che si aprivano con la scansione delle impronte digitali, una tecnologia oggi comune in molti smartphone e sistemi di sicurezza.
- Abbigliamento adattivo: una tuta presentata in trasmissione assorbiva e rilasciava calore per mantenere costante la temperatura corporea. Mi ricorda qualcosa.
È come se questi tizi non stessero facendo previsioni, ma stessero osservando e descrivendo con gli occhi degli anni ’80 ciò che vedevano da una finestra affacciata sul 2024 (e oltre). Magia? Programmazione predittiva? Ma no. Dei bravi osservatori di questioni tecnologiche, e bravi analisti. Che pure commisero qualche errore di valutazione.
L’impatto culturale delle previsioni tecnologiche
La fantascienza, si sa, non ha il potere di “indovinare” il futuro. Quello è più appannaggio degli esperti di scenari futuri, e comunque nessuno è esente da errori.
In un certo senso, però, la fantascienza ha un potere ancora più grande e simbolico: può ispirarlo, il futuro. E infatti anche queste previsioni contribuirono anche a plasmare l’immaginario collettivo. Serie TV come “Star Trek: The Next Generation”, lanciata proprio nel 1987, presentarono un ampio estratto delle analisi di quel periodo.
Tra dispositivi simili a tablet e comunicatori portatili, i membri dell’Enterprise plasmarono le aspettative del pubblico sulle novità tecnologiche in arrivo. È il motivo per cui non possiamo che essere dei Trekkies, ma questa è un’altra storia.
Dal 1987 al 2024: la traiettoria
Il percorso dal 1987 ad oggi è stato caratterizzato da progressi incrementali. Con riguardo alle previsioni tecnologiche della BBC, le tappe “forti” per me sono 3, ciascuna protagonista di un decennio.
- 1994: Lancio del primo smartphone, l’IBM Simon.
- 2004: Introduzione del Pantech GI100, il primo dispositivo con autenticazione biometrica.
- 2015: Lancio di Apple Watch, che ha reso mainstream il concetto di smartwatch.
Se ne ravvisate altri, diversi da questi, fatecelo sapere! Scrivete in redazione o raggiungeteci sui tanti canali social di Futuro Prossimo.
L’eredità di “Tomorrow’s World”
Il compianto programma, andato in onda dal 1965 al 2003, ha giocato un ruolo importante nell’educazione del pubblico globale (tra UK e imitazioni o “prestiti”, anche il nostro “Quark” ha attinto) sulle possibilità della scienza e della tecnologia. La sua capacità di prevedere accuratamente alcune svolte tecnologiche è il perfetto esempio di quanto siano cruciali la visione e l’immaginazione nell’innovazione tecnologica.
Guardando indietro all’episodio del 1987, se tengo a freno la lacrimuccia facile del papà (quasi) cinquantenne, resto colpito dalla rapidità con cui la tecnologia si è evoluta. In soli 37 anni, siamo passati da immaginare questi dispositivi a utilizzarli quotidianamente. Questo ci ricorda che il futuro può arrivare più velocemente di quanto pensiamo e che le idee che oggi sembrano fantascientifiche potrebbero essere realtà domani.
Quali delle nostre attuali fantasie tecnologiche diventeranno realtà nei prossimi 37 anni? E come cambieranno il mondo? Ci vorrebbe un nuovo programma per immaginarle. O un sito, eh eh. Certo che sono proprio Bad.