Cosa succede quando l’avventura incontra la città, e la robustezza si fonde con l’agilità urbana? La risposta è DUNE, l’ultimo audace jeep concept che sfida ogni convenzione nel mondo dei quadricicli leggeri. Klissarov Design, studio indipendente con sede nella riviera francese, ha svelato il suo ultimo progetto in occasione della festa nazionale francese (14 Luglio, Presa della Bastiglia): Jeep DUNE, un veicolo della categoria L6E (quadriciclo leggero, +14 anni, senza patente) che punta a conquistare la Generazione Alpha europea con il marchio Jeep.
La base innovativa del jeep concept
DUNE si basa sulla piattaforma della Citroën Ami, condivisa tra i marchi di Stellantis, ma la reinterpreta in chiave Jeep con un design audace e funzionalità uniche. Il primo “colpo” che prendiamo ci arriva direttamente dalla sua filosofia open-air e dalla sua robustezza, che a dispetto delle dimensioni ridottissime mostra fino in fondo il DNA Jeep. Come altri sviluppi basati su questa piattaforma presenta parti identiche per i lati della carrozzeria e le barre delle porte, così come per la maschera frontale e posteriore, il paraurti e lo skid plate, ottimizzando la produzione. Però c’è grande spazio, anche questa è una notizia, per la personalizzazione.
Jeep, custom e Rock & Roll
Uno dei punti di forza di questo jeep concept è la sua estrema customizzabilità. DUNE può essere adattato per aumentare lo spazio di carico o per specifiche attività e stili di vita. La personalizzazione si estende anche all’estetica, con la possibilità di applicare grafiche attraverso la tecnica dell’Hydro Dipping. Il concept integra soluzioni innovative come una porta di ricarica scorrevole nella barra luminosa posteriore, utilizza tessuti stampati perforati sulle barre delle porte, unendo funzionalità ed estetica. Ho già detto audace? Mi sa di si.
L’estetica di DUNE: Un’analisi visiva
Quello che colpisce immediatamente è il suo design: un saluto al futuro che non sacrifica l’essenza Jeep. Il veicolo presenta una silhouette compatta ma robusta, con linee nette e decise che trasmettono un senso di forza e agilità. La combinazione di colori è particolarmente accattivante: il nero dominante della carrozzeria è vivacizzato da accenti di un verde lime brillante, creando un contrasto dinamico che attira l’occhio e sottolinea le forme del veicolo. Questo schema cromatico visivamente attraente, sembra pensato apposta per attirare un pubblico giovane e alla moda.
Le ruote sovradimensionate con pneumatici dal battistrada aggressivo suggeriscono capacità off-road, nonostante le dimensioni compatte del veicolo. Questo elemento di design crea un interessante contrasto tra l’aspetto urbano e l’anima avventurosa del DUNE. La struttura aperta con roll-bar integrato richiama ovviamente il retaggio Jeep, ma offre anche un senso di libertà e connessione con l’ambiente esterno, perfetto per l’uso urbano e per brevi escursioni fuori città.
Il dettaglio più intrigante per me? Non lo indovinereste mai. È la texture “pixelata” sul lato del veicolo, che restituisce un sapore mimetico e personale. Una fusione tra tecnologia e natura, familiare e battagliero allo stesso tempo. Come tutto il concept: qusto affare mantiene l’essenza Jeep pur spingendosi in territori di design inesplorati. Perfettamente a suo agio, sia in un ambiente urbano che in un contesto più avventuroso.
Il futuro della mobilità urbana secondo Klissarov e questo concept Jeep
Emmanuel Klissarov, il designer dietro DUNE, porta la sua vasta esperienza nel design automobilistico in questo progetto innovativo di concept jeep. La sua visione unisce l’estetica automobilistica tradizionale con le nuove tendenze della mobilità urbana, creando un veicolo che si distingue nel panorama dei quadricicli leggeri.
Per me è un bel passo avanti nel design del settore della mobilità urbana. Combinando l’iconico DNA del marchio con soluzioni innovative e un design accattivante, questo jeep concept potrebbe davvero ridefinire le aspettative per i veicoli urbani del futuro, offrendo un’esperienza di guida unica che parla direttamente alla Generazione Alpha. Bravo, Emmanuel :)