In un granello di polvere si nasconde una piccola rivoluzione scientifica. La missione cinese Chang’e-5 (CE-5) ha fatto una scoperta straordinaria: la presenza sulla Luna di grafene, una forma di carbonio dalle proprietà uniche. Questa scoperta del “grafene lunare” potrebbe ridefinire le nostre conoscenze sulle origini e la composizione del nostro satellite.
I campioni CE-5, riferisce l’organo di stampa cinese Global Times, sono stati prelevati da una profondità di circa 0,9 metri nell’Oceanus Procellarum settentrionale, una regione relativamente giovane e non contaminata dall’intervento umano.
La scoperta del grafene lunare
I ricercatori hanno identificato grafene naturale a pochi strati nei campioni di suolo lunare raccolti da CE-5, utilizzando una varietà di tecniche di caratterizzazione. Il grafene è stato trovato sia come scaglie individuali sia come parte di un guscio di carbonio che racchiude particelle minerali.
La scoperta è significativa per almeno 3 ragioni:
- Ribalta le teorie esistenti: La presenza di grafene “indigeno” sulla Luna contraddice l’idea precedente di una Luna praticamente priva di carbonio, mettendo in discussione le teorie sulla sua formazione.
- Potenziali applicazioni future: Il grafene lunare potrebbe essere una risorsa preziosa per future missioni lunari e lo sviluppo di infrastrutture spaziali.
- “Nuove origini” : gli scienziati propongono che il grafene si sia formato attraverso processi ad alta temperatura, possibilmente legati a eruzioni vulcaniche o impatti di meteoriti. Addio alla teoria della Luna formata dall’impatto della Terra con un altro pianeta grande come Marte?
Implicazioni future
Questa scoperta fornisce nuove informazioni sulla composizione chimica e la storia geologica della Luna. Potrebbe avere anche implicazioni significative per future missioni lunari e lo sviluppo di tecnologie spaziali.
Mentre la ricerca continua, gli scienziati sperano di comprendere meglio il meccanismo di formazione del grafene lunare e le sue potenziali applicazioni.