Il pianeta Mercurio ha sempre avuto la reputazione di essere un po’ il brutto anatroccolo del sistema solare: piccolo, grigio e apparentemente insignificante. Ma a volte le apparenze ingannano. Un recente studio ha rivelato che sotto quella crosta poco appariscente si nasconde un segreto che farebbe impallidire qualsiasi gioielliere: uno strato di diamanti spesso quanto una montagna terrestre. Sembra che Mercurio abbia deciso di vestirsi di tutto punto per la sua prossima apparizione astronomica.
Mercurio: il pianeta con un cuore di diamante
Chi l’avrebbe mai detto? Il pianeta Mercurio, quel minuscolo puntino che a malapena si vede nel cielo, nasconde un tesoro incommensurabile (e inamovibile, anche). Scienziati cinesi e belgi hanno recentemente pubblicato uno studio su Nature Communications, ve lo linko qui. Lo studio ipotizza l’esistenza di uno strato di diamanti al confine tra il nucleo e il mantello di Mercurio. E non stiamo parlando di qualche diamantino sparso qua e là. No, signori miei, stiamo parlando di uno strato spesso fino a 18 chilometri.
Per metterlo in prospettiva, è come se avessimo un anello con un diamante grande quanto il Monte Everest. Improvvisamente, quel “piccolo” pianeta sembra molto più interessante, vero?
Come si forma un pianeta-gioiello?
Tutto è iniziato con un oceano di magma ricco di carbonio. Man mano che il pianeta Mercurio si raffreddava, parte di questo carbonio ha formato la crosta di grafite sulla superficie. E il resto, quello che è rimasto sotto? Beh, ha deciso di fare un upgrade e trasformarsi in diamanti.
Molti anni fa, ho notato che l’estremamente alto contenuto di carbonio di Mercurio potrebbe avere implicazioni significative. Mi ha fatto capire che probabilmente è successo qualcosa di speciale al suo interno.
Dr. Yanhao Lin, co-autore dello studio.
Qualcosa di speciale, infatti. È un po’ come scoprire che il tuo vicino di casa così noioso in realtà ha un passato da rockstar. E nel giro di un anno, questo “vicino” ci ha già mostrato di avere zone abitabili.
Scienza estrema, scoperte estreme
Per arrivare a questa conclusione, i ricercatori non si sono certo limitati a guardare Mercurio con un telescopio particolarmente potente. No, hanno dovuto ricorrere a esperimenti ad alta pressione e temperatura combinati con modelli termodinamici per ricreare le condizioni dell’interno di Mercurio.
Hanno raggiunto livelli di pressione fino a 7 Giga Pascal. Per darvi un’idea, è come se prendeste il peso di 70.000 elefanti e lo concentraste su un’area grande quanto un’unghia.
Ma la vera star di questo show planetario potrebbe essere lo zolfo, che ha giocato un ruolo cruciale nella formazione di questo strato di diamanti, agendo quasi da “catalizzatore” per una reazione chimica su scala planetaria.
Non solo il pianeta Mercurio
Questa scoperta non è solo un’interessante curiosità sul pianeta Mercurio. Ha implicazioni che si estendono ben oltre il nostro sistema solare. Potrebbe aiutarci a comprendere meglio altri sistemi esoplanetari ricchi di carbonio e altri pianeti rocciosi
È come se avessimo trovato una chiave che potrebbe aprire molte porte nella nostra comprensione della formazione planetaria. Ad esempio, uno strato di diamanti ha una elevata conducibilità termica che influenza la generazione del campo magnetico, aiutando a trasferire il calore dal nucleo al mantello.
È come se Mercurio avesse il suo personale sistema di aria condizionata planetaria. Chi l’avrebbe mai detto che i diamanti potessero essere così utili? Un segreto, come dire… Brillante.