Nel mondo dei sogni lucidi, la realtà e l’immaginazione si fondono in modi sorprendenti. Un recente esperimento ha dimostrato che è possibile guidare un’auto virtuale mentre si dorme profondamente. La scoperta potrebbe aprire nuove frontiere nell’interazione tra la nostra mente addormentata e il mondo esterno.
I sogni lucidi: un ponte tra due mondi
I sogni lucidi non sono una novità. Fin dall’antichità, mistici e filosofi hanno parlato di esperienze oniriche in cui il sognatore era consapevole di star sognando. Ma è solo nel 1975 che la scienza ha ufficialmente riconosciuto questo fenomeno. Da allora, i ricercatori hanno cercato di svelare i misteri di questa affascinante condizione mentale.
“I sogni lucidi sono come un superpotere nascosto della mente umana”, spiega il Dr. Michael Raduga, fondatore di REMspace e leader dello studio. “E ora stiamo imparando a usare questo potere in modi che avremmo ritenuto impossibili solo pochi anni fa.”
L’esperimento: guidare nei sogni
In un laboratorio della California, cinque coraggiosi onironauti (esploratori di sogni) si sono sottoposti a un esperimento che sembra uscito da un film di Christopher Nolan. Utilizzando una tecnologia all’avanguardia, i ricercatori sono riusciti a stabilire una comunicazione bidirezionale con i partecipanti mentre erano immersi nel sonno REM. Qui trovate lo studio.
Il setup dei dispositivi era tutto sommato semplice:
- LED posizionati sugli occhi chiusi dei dormienti inviavano segnali luminosi.
- Sensori ultrasensibili rilevavano micro-contrazioni muscolari degli arti.
- Un avatar virtuale rispondeva ai comandi dei sognatori.
Come guidare un’auto… dormendo
Una volta entrati in uno stato di sogno lucido, i partecipanti dovevano controllare un “cybertruck” virtuale. I flash luminosi rappresentavano ostacoli, e i sognatori dovevano reagire contraendo specifici muscoli per sterzare o accelerare.
“È come giocare a un videogioco, ma con gli occhi chiusi e il cervello in modalità sogno”, ha commentato uno dei partecipanti al risveglio. L’esperimento ha prodotto risultati tanto entusiasmanti quanto sorprendenti:
- In totale, sono state eseguite 28 sterzate appropriate.
- Un partecipante è riuscito a effettuare ben 17 svolte controllate in una singola sessione.
- Alcuni hanno sperimentato difficoltà inaspettate, come l’intorpidimento degli arti o il risveglio improvviso a causa dei flash luminosi.
Sogni lucidi: nuove frontiere dell’interazione uomo-macchina
Questo esperimento sui sogni lucidi apre scenari affascinanti. I ricercatori di REMspace stanno già pensando alle prossime applicazioni:
- Controllare case intelligenti direttamente dal sonno.
- Interazione con robot e droni durante i sogni lucidi.
- Potenziali applicazioni terapeutiche per disturbi del sonno o ansia.
“Stiamo solo grattando la superficie di ciò che è possibile”, afferma Raduga. “L’interazione bidirezionale con un computer dai sogni lucidi apre un’intera area di nuove tecnologie”. Giuro che a me non vengono in mente applicazioni utili, ma se voi ne avete vi leggo volentieri sui nostri canali social.
Un futuro onirico ma concreto
Devo essere sincero, e in questo ammetto un mio limite: il potenziale dei sogni lucidi come interfaccia uomo-macchina per me è un territorio molto fumoso. Non trovo grande entusiasmo all’idea che si possa preparare il caffè per la mattina mentre si è ancora nel regno dei sogni (magari mentre si ascolta una pubblicità) o che ci sia un mondo in cui gli architetti potrebbero progettare edifici mentre dormono.
L’esperimento di REMspace fa capire (se ce ne fosse bisogno) che la mente umana è ancora in gran parte un mistero, piena di potenzialità inesplorate. E forse, proprio nei nostri sogni lucidi, potremmo trovare le chiavi per sbloccare nuove incredibili capacità. O no?