L’automazione sta ridisegnando il panorama della logistica e chi altri poteva essere uno dei pionieri di questa rivoluzione tecnologica se non Amazon. Grazie all’introduzione di robot all’avanguardia, come Sequoia e Digit, nei suoi centri di distribuzione, l’azienda sta migliorando notevolmente l’efficienza operativa e la gestione degli ordini.
In questo articolo vedremo come questi robot rappresentano un grande passo in avanti nel mondo della robotica applicata alla logistica e allo spostamento di carichi leggeri, insieme ad altri macchinari utilizzati per la movimentazione dei carichi pesanti in ambito industriale.
Qual è il ruolo di Sequoia e Digit nei centri di distribuzione?
Sequoia, un sistema di automazione avanzato, è stato sviluppato per ottimizzare il processo di smistamento dei pacchi all’interno dei centri logistici di Amazon. Grazie all’uso di algoritmi di visione artificiale e a strumenti di presa sofisticati, Sequoia è in grado di gestire un ampio assortimento di pacchi con precisione e rapidità. Questo robot riduce sensibilmente i tempi di lavorazione degli ordini, consentendo di accelerare il ciclo operativo in maniera significativa.
Digit, d’altro canto, è un robot antropomorfo dotato di braccia che si muove autonomamente attraverso i magazzini di Amazon. La sua versatilità nella manipolazione di oggetti lo rende ideale per gestire prodotti di forme e dimensioni diverse. Grazie a un sistema di sensori di ultima generazione, Digit può interagire in modo sicuro con l’ambiente circostante e con il personale umano, contribuendo a creare un ambiente di lavoro più sicuro ed ergonomico.
Entrambi i robot operano in completa autonomia, spostando merci tra diverse stazioni con precisione e costanza. L’uso di questi sistemi robotizzati non solo eleva la produttività, ma porta un importante miglioramento nei livelli di sicurezza della merce e affidabilità dei processi di smistamento
Qual è la soluzione per movimentare carichi più pesanti?
Mentre Sequoia e Digit eccellono nella movimentazione di pacchi leggeri e di medie dimensioni, il trasporto di carichi più pesanti in contesti industriali richiede strumenti più robusti. Nel settore della movimentazione industriale, sono necessari macchinari in grado di gestire carichi di decine di tonnellate, spesso in condizioni di spazio limitato o su superfici irregolari come piccoli gradini e pavimenti dissestati.
I carrelli per la movimentazione pesante, come quelli offerti dall’azienda Mouvers, sono progettati per superare queste sfide ingombranti e delicate. Ad esempio, soluzioni simili ai carrelli elettrici della serie Explorer di Mouvers, sono in grado di affrontare ostacoli come piccole rampe o imperfezioni nelle pavimentazioni, garantendo sempre la massima sicurezza per l’operatore e per il carico. Dotati di trazione elettromeccanica e ruote in polimero ad alta resistenza, questi carrelli possono gestire carichi fino a 20 tonnellate, offrendo soluzioni pratiche per la movimentazione di carichi ingombranti anche in spazi stretti.
In alternativa, se il carico trasportato dovesse essere maggiore ma rientri all’interno di 75 ton, conviene ricorrere alla trazione idraulica come è stato fatto per i carrelli per movimentare carichi pesanti in foto della linea Apollo. Con questi carrelli si possono movimentare anche trasformatori.
Si sta lavorando per implementare sistemi di intelligenza artificiale per rendere il riconoscimento degli ostacoli e dei pericoli ancora più efficace, prevenendo possibili incidenti o guasti ai macchinari trasportati.
Verso un futuro automatizzato
L’implementazione di robot come Sequoia e Digit, insieme all’adozione di carrelli specializzati per carichi pesanti, segna un nuovo capitolo nell’evoluzione della logistica e della movimentazione industriale. Con l’aumento dell’automazione e l’uso di tecnologie all’avanguardia, il futuro promette di essere sempre più efficiente e sicuro. Aziende come Amazon stanno già tracciando la strada verso la logistica del futuro, in cui la connettività e l’automazione saranno la chiave per incrementare non solo la produttività, ma anche la soddisfazione del cliente e dell’operatore.