A Novales, un piccolo villaggio spagnolo, un team di scienziati ha condotto un esperimento biennale che potrebbe ridefinire il futuro dell’energia domestica. Attraverso un’attenta analisi e simulazione, hanno identificato il mix ottimale di rinnovabili per garantire l’autonomia energetica di un’abitazione. Si, sia di notte che di giorno. E si, tutto l’anno. Sempre.
Un approccio innovativo all’autonomia energetica
I ricercatori dell’Università di Cantabria hanno sviluppato un sistema energetico denominato PVHyP (Photovoltaic-Hydrogen Power), che combina in modo ottimizzato i pannelli fotovoltaici con lo stoccaggio di idrogeno. Questo approccio innovativo supera uno dei principali ostacoli dell’energia solare: la sua intermittenza.
Il cuore della ricerca (che vi linko qui): una casa sociale di 80 m². Prima dell’installazione del sistema PVHyP, questa casa consumava annualmente 2513 kWh di elettricità, con una media giornaliera di 6,88 kWh. I ricercatori hanno notato variazioni stagionali significative, con picchi di oltre 7 kWh al giorno in inverno e consumi più bassi di circa 5,88 kWh al giorno in estate.
Il sistema PVHyP: la ricetta per l’autonomia energetica
Per soddisfare le esigenze energetiche della “casa test”, il team ha progettato un sistema composto da:
- 20 pannelli solari da 400 watt ciascuno;
- Quattro batterie da 2,4 kWh;
- Un serbatoio di acqua da 35 litri per l’elettrolisi;
- Un serbatoio di idrogeno da 600 litri a 300 bar di pressione.
Il sistema è stato progettato per operare in modo efficiente:
- I pannelli solari alimentano primariamente la casa;
- L’eccesso di energia viene utilizzato per caricare le batterie;
- Quando le batterie sono piene, l’energia in eccesso viene convertita in idrogeno attraverso l’elettrolisi e immagazzinata nel serbatoio ad alta pressione;
- Quando la produzione solare è insufficiente, le batterie e la cella a combustibile a idrogeno subentrano per soddisfare la domanda energetica.
L’implementazione di questo sistema ha portato a risultati significativi. Tre su tutti: riduzione del LCOE (Costo livellato dell’energia) da 0,86 €/kWh a 0,34 €/kWh. Risparmio annuo stimato di 1170 €. Soprattutto, completa autonomia energetica della casa per tutto l’anno.
E ora che si fa?
Messi a tacere sulla questione teorica (ma ci credo poco) gli eterni detrattori delle rinnovabili, o gli avvocati atomici più o meno d’ufficio, ci sono comunque sfide da affrontare. Quali? Trasformare questa “ricetta” in un piatto sostenibile economicamente. Costi di installazione ragionevoli, spazio per i componenti, sicurezza per l’idrogeno e costi di manutenzione.
Di nuovo ripartiranno i cori, giusto? Abbiamo visto posare dei pezzi di ferro lunghissimi, e abbiamo sentito urlare la gente che quella diavoleria chiamata “treno” era irrealizzabile. Non è così, nemmeno stavolta. Si tratta di volerlo e di organizzarlo: perché anche l’adozione su larga scala ha la sua ricetta. Questa:
- Ulteriori ricerche per ottimizzare l’efficienza e ridurre i costi;
- Politiche di sostegno e incentivi governativi;
- Educazione del pubblico sui benefici e la sicurezza dei sistemi a idrogeno;
- Sviluppo di standard e normative per l’installazione e l’utilizzo domestico dell’idrogeno.
Un tassello cruciale
Questa ricerca mi ha fatto pensare. Siamo così abituati a dipendere da un sistema energetico centralizzato che l’idea di essere completamente autonomi sembra quasi rivoluzionaria. Ma perché? Perché c’è tanta gente che considera addirittura impossibile tagliare quel cordone ombelicale che ci lega alla rete elettrica?
Credo che in futuro questa storia dell’autonomia energetica è come quando decidemmo di mettere le ruote alle valigie. Un giorno qualcuno penserà di noi: “Come hanno fatto a vivere senza per tutto quel tempo?”
Certo, ci saranno sfide. Immagino già mia figlia mentre spiega a mia suocera che no, il serbatoio di idrogeno nel garage non esploderà come un dirigibile. Ma pensateci: un futuro in cui le bollette elettriche sono solo un ricordo sbiadito, come i floppy disk o i telefoni con il filo. Un futuro in cui possiamo davvero dire di avere il controllo sulla nostra energia, senza dover temere blackout o aumenti improvvisi dei prezzi.
E in un mondo che sembra sempre più imprevedibile, avere il controllo su qualcosa di così fondamentale come l’energia… beh, non è forse questo il vero superpotere di cui abbiamo bisogno?