Nel 1956, l’immenso Philip K. Dick pubblicò “The Minority Report”, un racconto che immaginava un futuro dove i crimini venivano previsti e fermati prima di accadere. Oggi, nel 2024, quella visione distopica inizia ad assomigliare seriamente alla realtà in Corea del Sud. Dejaview, un sistema di intelligenza artificiale, promette di rivoluzionare la prevenzione del crimine. Ma siamo pronti per le sue implicazioni?
I Precog1 sono tra noi
Il concetto di prevenzione predittiva del crimine affascina scrittori, filosofi e scienziati da decenni. Per questo è interessantissimo quello che sta prendendo forma nei laboratori dell’Istituto di Ricerca Elettronica e Telecomunicazioni della Corea del Sud.
Ma cos’è esattamente Dejaview? Si tratta di un sistema di IA avanzato che analizza i feed delle telecamere CCTV in tempo reale. Non si limita a osservare: interpreta, prevede e avvisa. Utilizzando sofisticati algoritmi di apprendimento automatico, Dejaview valuta una miriade di fattori (dall’ora del giorno alla posizione geografica, dai precedenti criminali alle condizioni ambientali) per calcolare la probabilità che si verifichi un crimine.
Come funziona la previsione del crimine
Il sistema opera su due fronti principali:
- Previsione del crimine basata su tempo e spazio: Dejaview analizza le caratteristiche di luoghi specifici e le confronta con dati storici sui crimini. Se un’area isolata condivide caratteristiche simili a luoghi dove sono avvenuti crimini in passato, il sistema la classifica come ad alto rischio.
- Previsione di recidiva individuale: Il sistema tiene traccia dei movimenti di individui considerati ad alto rischio di recidiva, analizzando i loro schemi comportamentali per prevedere potenziali futuri crimini.
Dove “ha studiato” Dejaview per imparare la prevenzione del crimine?
Il sistema è stato addestrato su un vasto dataset di oltre 32.000 clip CCTV, che catturano una varietà di incidenti nell’arco di tre anni. Questo approccio solleva questioni sulla rappresentatività del dataset e sul potenziale bias incorporato nel sistema.
Risultati promettenti, interrogativi pressanti
Nei test sul campo condotti nella città di Seocho, Dejaview ha dimostrato un’accuratezza dell’82,8% nella mappatura predittiva del crimine. Un numero impressionante che, tuttavia, solleva domande cruciali: cosa ne è del 17,2% di errore nella prevenzione del crimine?
Quali sono le implicazioni etiche di un sistema che etichetta le persone come potenziali criminali prima che commettano un reato?
La Corea del Sud non è sola in questa corsa verso la prevenzione predittiva del crimine. In Argentina, per esempio, è stata istituita una nuova unità di IA che mira a prevenire, rilevare e investigare i crimini utilizzando algoritmi specializzati. Il loro approccio va oltre l’analisi CCTV, includendo dati dai social media, siti web e persino dal dark web.
Implicazioni etiche e sociali
L’implementazione di sistemi come Dejaview solleva numerose questioni etiche. Io ne individuo essenzialmente 3. Mi chiedo, e soprattutto VI chiedo:
- Privacy: Fino a che punto siamo disposti a sacrificare la nostra privacy per la sicurezza? Un quesito che vi ho posto anche in questa occasione.
- Presunzione di innocenza: Come si concilia questo principio fondamentale con un sistema che “pre-giudica” le intenzioni delle persone?
- Determinismo tecnologico: Rischiamo di creare una società in cui le azioni future delle persone sono giudicate in base al loro passato o al loro ambiente?
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Il futuro della prevenzione del crimine
Per ora, l’applicazione di Dejaview sembra limitata a infrastrutture di sicurezza pubblica come aeroporti, impianti energetici e fabbriche. L’uso commerciale per agenzie di sicurezza specializzate è previsto entro la fine del 2025. Ma è facile immaginare come questa tecnologia potrebbe espandersi in futuro.
Dejaview e tecnologie simili rappresentano un potente strumento nella prevenzione del crimine. Tuttavia, come ogni strumento potente, il suo valore dipenderà da come scegliamo di usarlo. Sarà essenziale stabilire rigide linee guida etiche e meccanismi di supervisione per garantire che queste tecnologie vengano usate per il bene comune senza compromettere i principi fondamentali di giustizia e libertà su cui si basano le nostre società.
Philip K. Dick immaginava un futuro in cui la previsione del crimine portava a un sistema distopico: sta a noi assicurarci che la realtà sia più illuminata. Perché il rischio che dalla prevenzione del crimine si passi alla depressione del dissenso non è fantascienza.
- I precog sono individui dotati di poteri di precognizione in grado di prevedere crimini futuri. Nel film “Minority Report”, sono tre persone utilizzate dalla polizia per prevenire omicidi prima che accadano ↩︎