“La coagulazione è il miglior amico di un chirurgo”. Questa vecchia massima potrebbe presto avere un nuovo significato grazie a una scoperta rivoluzionaria nel campo della neurostimolazione. Ricercatori hanno sviluppato un metodo per controllare la coagulazione del sangue attraverso impulsi elettrici mirati. È come avere un interruttore per le nostre piastrine, pronte a formare coaguli su comando.
Guardiamo insieme le implicazioni di questa tecnologia, e prepariamoci a un futuro in cui il nostro sistema di coagulazione possa essere “hackerato”.
Il laccio emostatico neurale: e il corpo diventa un kit di pronto soccorso
Siete un chirurgo nel bel mezzo di un’operazione delicata e improvvisamente fronteggiate un’emorragia. Oggi iniziereste a sudare freddo mentre cercate di tamponare il flusso di sangue. Nel prossimo futuro potreste semplicemente premere un bottone e… voilà! Il sangue smetterà di scorrere, quasi per magia (ma è scienza).
Benvenuti nel mondo del “laccio emostatico neurale”, l’ultima trovata in fatto di coagulazione high-tech. È come avere un telecomando per il vostro sistema circolatorio. Vi va di sapere come funziona?
Il meccanismo alla base della coagulazione “neurale”
Il dispositivo sviluppato da un team di ricercatori guidato da Jared Houston al Feinstein Institutes for Medical Research a Manhasset, New York, funziona stimolando i nervi vaghi1, le “autostrade nervose” che collegano il cervello al resto del corpo. Questa stimolazione fa impazzire la milza (sì, avete letto bene, la milza: allora non è inutile), che inizia a produrre piastrine come se non ci fosse un domani.
Le piastrine, quei piccoli eroi cellulari responsabili della coagulazione, vengono così catapultate in azione, pronte a tappare qualsiasi falla nel sistema. È un po’ come se il vostro corpo avesse diramato improvvisamente una “chiamata alle armi” per un esercito di minuscoli idraulici pronti a riparare qualsiasi perdita.
Risultati da far girare la testa (ma non il sangue)
I risultati degli esperimenti (ve li linko qui) sono stati, per usare un eufemismo, sorprendenti. Nei maiali il trattamento ha ridotto la perdita di sangue del 50%. Ma non è tutto. La durata del sanguinamento è stata ridotta del 40%.
Ora i ricercatori hanno iniziato a testare questa tecnologia anche sugli esseri umani. Un trial con 30 pazienti ha mostrato risultati promettenti. Certo, non sono stati così spettacolari come nei maiali, ma il dispositivo ha comunque aumentato la stabilità dei coaguli e l’attivazione delle piastrine.
Il lato oscuro della coagulazione turbo
Ora, prima che iniziate a pensare che questa sia la risposta a tutti i nostri problemi di sanguinamento, permettetemi di gettare un po’ d’acqua fredda su questo “entusiasmo coagulante”.
Primo problema: il tempismo. Sembra che al momento le piastrine raggiungano il picco di attivazione circa 2 ore dopo la stimolazione. Non esattamente l’ideale per le emergenze, vero? È un po’ come chiamare i pompieri e sentirsi dire “Saremo lì tra un paio d’ore, va bene?”.
Secondo problema, più che altro un dubbio che vorrei chiarire: e se la coagulazione fosse troppo efficace? Immaginate di attivare questo dispositivo e improvvisamente il vostro sangue decide di coagulare ovunque. Non esattamente l’ideale, vero? È un po’ come trasformare il vostro sistema circolatorio in un enorme grumo di gelatina.
Coagulazione 2.0: un futuro a prova di sanguinamento?
Nonostante i potenziali problemi, i ricercatori sono entusiasti delle possibilità di questo sistema. Stanno già pensando di usarlo per condizioni come l’emofilia.
I ricercatori stanno anche testando il dispositivo su donne con malattia di von Willebrand di tipo 1, che spesso soffrono di sanguinamento mestruale eccessivo e perdono fino a un litro di sangue durante le mestruazioni
Da un lato, è una prospettiva entusiasmante. Potrebbe salvare innumerevoli vite, e rendere le operazioni chirurgiche molto più sicure. D’altra parte, c’è qualcosa di leggermente inquietante nell’idea di poter “hackerare” il nostro sistema di coagulazione.
Nel frattempo, in casi di emergenza manteniamo una pressione sulla ferita. Il futuro della coagulazione controllata dal cervello (o delle piastrine artificiali) potrebbe essere dietro l’angolo, ma per ora, un buon vecchio bendaggio è ancora il vostro miglior amico. A meno che, ovviamente, non abbiate una milza particolarmente obbediente e delle piastrine iperattive nascoste da qualche parte.