La scienza non è una questione di fede, né di appartenenza a una fazione. È un metodo, un processo, una continua ricerca della verità attraverso prove ed evidenze. Eppure sui social media la divulgazione scientifica sta assumendo toni sempre più estremi e polarizzanti.
Uno studio appena pubblicato sul Journal of Science Communication (eccolo) mette in guardia: quando la comunicazione della scienza diventa una guerra tra opposte fazioni, a perdere sono la conoscenza e il progresso scientifico.
Il pericolo delle posizioni estreme nella divulgazione scientifica
Chi non ha mai letto sui social frasi come “Chi dubita della scienza è un idiota” o “O stai con la scienza o sei contro di noi”? Secondo il professor Thiago Cruvinel dell’Università di San Paolo, questi messaggi polarizzanti presentano visioni estreme su specifici temi scientifici, scatenando forti emozioni e rafforzando la lealtà di gruppo.
La ricerca evidenzia come questo tipo di comunicazione, anche quando sostiene posizioni scientificamente corrette, possa in realtà danneggiare la causa della scienza. Il linguaggio estremo tende infatti a respingere chi ha dubbi o cautele, invece di coinvolgerlo in un dialogo costruttivo.
I messaggi che presentano l’informazione scientifica come “indiscutibile” possono far sentire bene chi li scrive, ma rischiano di allontanare ancora di più le persone dubbiose o scettiche.
Come riconoscere la polarizzazione online
Il team di ricerca ha esaminato 10 studi sulla polarizzazione, sviluppando un framework per identificare e contrastare i messaggi scientifici polarizzanti. “Il nostro sistema di codifica si basa su 20 codici distinti, categorizzati in quattro dimensioni chiave: unilateralità, critica, enfasi e discordanza“, spiega Cruvinel.
Questo approccio strutturato permette di analizzare in modo dettagliato gli elementi che contribuiscono alla polarizzazione nel discorso scientifico. È un ottimo lavoro, quello fatto dai ricercatori: identificare pattern ricorrenti nel linguaggio polarizzate è un servizio utile a tutti.
La ricerca sottolinea l’importanza di riconoscere questi schemi comunicativi per poterli evitare attivamente nella divulgazione scientifica online.
Verso una comunicazione scientifica più efficace
La soluzione proposta dai ricercatori è promuovere una comunicazione scientifica che stimoli il pensiero critico e riconosca la natura evolutiva della conoscenza scientifica. Questo approccio si contrappone alla tendenza attuale di presentare la scienza come un insieme di verità immutabili.
Una buona divulgazione scientifica deve incoraggiare il dialogo e il confronto costruttivo, invece di alimentare divisioni. Il professor Cruvinel suggerisce di evitare termini legati al conflitto o alla separazione, anche quando si parla di temi scientifici ben consolidati.
La sfida per i divulgatori scientifici del presente (e ovviamente del futuro) sarà trovare un equilibrio tra la necessità di comunicare con chiarezza le evidenze scientifiche e l’importanza di mantenere aperto il dialogo con tutti i pubblici.
L’impatto sulla progressione scientifica
Un aspetto particolarmente interessante della ricerca riguarda l’effetto della polarizzazione sul progresso scientifico stesso. Quando la divulgazione scientifica diventa troppo rigida e dogmatica, può ostacolare la capacità degli scienziati di mettere in discussione e far avanzare la conoscenza. In altri termini: se sei uno scienziato e comunichi malissimo il tuo lavoro, forse non sei un bravo scienziato ma non così intelligente sul piano emotivo. Questo vuol dire che ti manca qualcosa, e forse è qualcosa di importante.
La scienza progredisce attraverso il dubbio metodico e la continua verifica delle ipotesi. Un ambiente comunicativo troppo polarizzato può scoraggiare questo processo fondamentale, creando un clima in cui diventa difficile proporre nuove idee o mettere in discussione le conoscenze esistenti.
La stessa divulgazione scientifica non serve solo a informare il pubblico, ma anche a mantenere vivo lo spirito di indagine e scoperta che è alla base del metodo scientifico. E il discorso vale per tutti i “drogati” di divisionismo, che contestano qualsiasi ricerca, anche speculativa, non rendendosi conto dei danni che fanno alla diffusioni del libero dialogo.
Il futuro della divulgazione scientifica
La sfida per il futuro sarà sviluppare strategie di comunicazione che mantengano il rigore scientifico senza cadere nella trappola della polarizzazione. I social media, con la loro tendenza a favorire contenuti estremi e divisivi, rendono questa sfida particolarmente complessa.
La ricerca del professor Cruvinel ci offre strumenti preziosi per riconoscere e contrastare la polarizzazione nella comunicazione scientifica. Il prossimo passo sarà sviluppare approcci comunicativi che promuovano un dialogo costruttivo e inclusivo sulla scienza.
Solo così la divulgazione scientifica potrà davvero raggiungere il suo obiettivo: non solo informare, ma anche coinvolgere e ispirare le persone a pensare criticamente e a partecipare attivamente al dibattito scientifico. E visto che nessuno è perfetto, ci date una mano a migliorare? Grazie.