C’è stato un tempo in cui l’idea di un veicolo senza conducente sembrava fantascienza. Oggi, grazie a diversi operatori (USA e Cina su tutti) questo concetto è entrato decisamente nell’orizzonte degli eventi. Oggi Tesla e il suo CEO Elon Musk lo portano ancora più in là con Robovan, che non è solo un veicolo elettrico: è una rivoluzione nel concetto stesso di trasporto di gruppo. Presentato durante l’evento “We Robot“, questo van futuristico promette di trasportare fino a 20 persone in totale autonomia, senza volante né pedali. Ma cosa significa veramente per noi questa innovazione? Come cambierà il nostro modo di viaggiare, di lavorare, di vivere la città? Apriamo una finestra sul futuro della mobilità urbana e non solo.
Un veicolo che sfida l’immaginazione
Il Robovan si presenta come un veicolo dalle forme audaci e futuristiche. La sua silhouette, descritta come un “blocco di veicolo”, suggerisce un design non convenzionale che privilegia la funzionalità e l’efficienza aerodinamica. L’assenza di volante e pedali sottolinea la sua natura completamente autonoma, liberando spazio interno e ridefinendo l’esperienza di viaggio per i passeggeri.
L’interno del Robovan è stato progettato per massimizzare il comfort e la praticità. Con una capacità di 20 persone, offre un ambiente spazioso e luminoso, caratterizzato da rivestimenti bianchi che amplificano la sensazione di ariosità. Un dettaglio interessante è l’altezza del pavimento, studiata per facilitare l’ingresso e l’uscita dei passeggeri, un aspetto non trascurabile per un veicolo pensato anche per la gestione dei diversamente abili e di persone con esigenze speciali.
Robovan: più di un semplice mezzo di trasporto
Il Robovan sembra la forma trascritta (o meglio, disegnata) della visione di Musk per il futuro della mobilità. La sua presentazione lo colloca nel contesto più ampio della robotica e dell’intelligenza artificiale applicate ai trasporti. Questo suggerisce che il Robovan sarà parte di un ecosistema molto più ampio di veicoli autonomi e connessi, potenzialmente in grado di comunicare tra loro e con l’infrastruttura urbana con una “matrice intelligente” (che in questo caso è già in azione, e si chiama Dojo) che li coordina.
Musk ha specificato che il Robovan è ideale per il trasporto di gruppi come squadre sportive. Questo apre interessanti prospettive sul suo potenziale utilizzo non solo come mezzo di trasporto pubblico urbano, ma anche per servizi più specializzati come il trasporto di atleti, studenti o turisti: la sua versatilità potrebbe renderlo una soluzione attraente per una vasta gamma di applicazioni nel settore dei trasporti.
Le sfide future del Robovan
Finita la sbornia della presentazione (e devo dire che questo demonio riesce sempre a “sospendere” per qualche istante la mia incredulità), restano le mie solite domande aperte. Anzitutto la data di uscita: non ci sono troppi dettagli, se non il fatto che questo scenario sarà realtà prima del 2027. Del prezzo nemmeno a parlarne. C’è da prendere con le pinze giuste la questione, perchè non sempre le ambizioni di Musk hanno ubbidito alle deadline che lui stesso ha dato. Prendete il Cybertruck: presentato nel 2019, promesso per il 2021 ad un prezzo di circa 39.000 euro, è arrivato in realtà 4 anni dopo, e a prezzi molto più alti. Andrebbe ancora bene, se pensate che altre cose (tipo la Tesla Roadster) sono state annunciate nel 2017 e ancora non vedono la luce.
Insomma, gettare il cuore oltre l’ostacolo. Come sempre. La tecnologia di guida autonoma, sebbene in rapido sviluppo, deve ancora affrontare importanti ostacoli normativi e di accettazione pubblica. L’idea di un veicolo completamente autonomo capace di trasportare 20 persone solleva questioni di sicurezza e responsabilità che dovranno essere attentamente affrontate. Inoltre, l’integrazione di un veicolo come il Robovan nelle infrastrutture urbane esistenti richiederà probabilmente adattamenti significativi. La creazione di un ecosistema di trasporti in cui veicoli autonomi come il Robovan possano operare efficacemente è una sfida che va oltre la semplice produzione del veicolo stesso.
Io però vedo così il futuro. Mi passano davanti agli occhi le immagini delle carrozze, poi dei tram trainati da cavalli, quelli tipo filobus, quelli su ruota, e questa mi sembra davvero la prossima scena. Il Robovan ci metterà probabilmente un po’ di più ad arrivare, ma arriverà. E nel futuro, potete starne certi, ci muoveremo anche così.