Dalle criptovalute alle stelle: sembra la trama di un film di Martin Scorsese, ma è realtà, e si chiama Vast Space. Fondata dall’ex magnate crypto Jed McCaleb, questa startup aerospaziale (che vi presentai qui) sta per procedere con la sua sfida: sostituire la Stazione Spaziale Internazionale.
Con il progetto Haven-2, Vast Space promette di portare la ricerca in microgravità e il turismo spaziale a un livello mai visto prima. Chissà se in un settore dominato da giganti come SpaceX e Blue Origin (no, non ho incluso Boeing), può davvero un nuovo arrivato fare la differenza. In ogni caso sembra inevitabile: prepariamoci a una nuova era dell’esplorazione spaziale guidata dal settore privato.
Dal portafoglio digitale al portellone spaziale
Immaginate di passare dal trading in Bitcoin alla costruzione di stazioni spaziali. A me vengono le vertigini, a Jed McCaleb no. È come se un giorno vi svegliaste e decideste di trasformare il vostro garage in un centro di controllo missione.
Ambizioso? Certamente. Perché Vast Space non sta proponendo una semplice capsula spaziale: no, signori. Haven-2 è una vera e propria stazione spaziale modulare. Tipo un set LEGO gigante nello spazio, che aggiungerà due moduli all’anno dal 2028 al 2032. quattro anni per completare un puzzle. Frustrante, vero? Ora immaginate di farlo in orbita. Impossibile? Beh, questo è tutto da vedere.
La sfida ai giganti: Vast Space è Davide contro Golia… nello spazio
Vast Space non sta solo sfidando la gravità, ma anche i giganti dell’industria aerospaziale. NASA, i già citati SpaceX, Blue Origin… è come se una start-up nata nel classico garage decidesse di sfidare Apple, Google e Microsoft contemporaneamente. Che fate, storcete il naso? Anche SpaceX nel 2002 era solo un’idea nella testa di Elon Musk, e ora acchiappa razzi al volo con due bacchette giapponesi.
Questi fanno sul serio. È come tutti i commercianti scaltri offrono anche temi “nobili” per trainare la loro attività. Uno degli obiettivi principali di Haven-2 è offrire un laboratorio per la ricerca in microgravità. Immaginate di poter condurre esperimenti che sulla Terra sarebbero impossibili: potremmo scoprire nuovi materiali, nuovi farmaci, o forse solo nuovi modi di far galleggiare il nostro caffè. E poi, si, certo, c’è il divertimento.
Il turismo spaziale: dalle Maldive all’orbita terrestre
Da qui a 10 anni la vacanza esotica più ambita potrebbe essere proprio nello spazio. Vast Space sta aprendo le porte a questa possibilità: certo, probabilmente costerà più di un all-inclusive ai Caraibi e il jet lag potrebbe essere un po’ più intenso, ma la vista sarà sicuramente imbattibile.
Che Vast Space riesca o meno nel suo audace tentativo, ve l’ho detto: se non saranno loro sarà qualcun altro. Il futuro dell’esplorazione spaziale sarà sempre più guidato dal settore privato: la nuova corsa allo spazio sarà principalmente tra imprenditori visionari (anche se USA e Cina diranno la loro).
Voi sarete pronti a fare le valigie per una vacanza spaziale? Nel caso, non dimenticare il passaporto… e un manuale su come muoversi in assenza di gravità. Buon viaggio, esploratori del futuro.