La prossima volta che salirete su un aereo, guardate fuori dal finestrino. Sto per essere molto brutale (e un po’ ignorante, ma è per una giusta causa). Vedrete quello che vedono i passeggeri da un secolo: un tubo volante con due ali attaccate. Ma una piccola startup chiamata Natilus ha “osato” sfidare i giganti dell’aviazione e si dice pronta a cambiare tutto questo.
L’asso nella manica? Un’idea intorno alla quale ronzano in tanti, da decenni. Tanto semplice quanto rivoluzionaria: e se l’aereo fosse tutto ala?
Natilus, guanto di sfida alla tradizione
La storia dell’aviazione commerciale, come detto, è dominata da un design che risale agli anni ’30 del secolo scorso: la classica configurazione tubo-e-ali. Un progetto collaudato che ha servito bene l’industria davvero a lungo, ma che oggi mostra i suoi limiti in termini di efficienza e sostenibilità.
Natilus propone una soluzione radicalmente diversa: il Blended Wing Body (BWB), un design dove ala e fusoliera si fondono in un’unica forma fluida.
Una rivoluzione aerodinamica
Il concetto alla base del BWB non è nuovo, anzi: è ancora più vecchio. Le sue origini risalgono agli anni ’20 e ha trovato già qualche applicazione, ad esempio nel bombardiere B-1 Lancer. Ma questi sono i tempi in cui per la prima volta questo design può essere portato sull’aviazione commerciale su larga scala. L’assenza di una netta separazione tra ala e fusoliera riduce drasticamente la resistenza aerodinamica, mentre l’intera struttura contribuisce alla portanza.
Come sottolinea Aleksey Matyushev, CEO e co-fondatore di Natilus:
“L’industria dell’aviazione commerciale è alla ricerca di soluzioni reali per diventare più sostenibile, efficiente e redditizia”
I numeri del futuro
Le cifre sono impressionanti. Horizon, il nuovo aereo di Natilus, promette di trasportare 200 passeggeri sulla rotta New York-Londra con il 50% di emissioni in meno e un consumo di carburante ridotto del 30%. Il volume interno aumenta del 40%, posizionando l’aereo nella stessa classe di carico del Boeing 737 e dell’Airbus A320.
Non è tutto oro quello che vola
Gli aeroporti dovranno essere modificati per accogliere questi nuovi aerei, anche se Natilus assicura che Horizon è già compatibile con le infrastrutture esistenti. C’è poi la questione dei passeggeri: come reagiranno a un design dove i finestrini potrebbero essere un lusso raro?
Problemi relativi, considerata la fase in cui ci troviamo: con Boeing in difficoltà finanziarie serissime e una domanda di aerei che supera la capacità produttiva, il momento sembra propizio per un nuovo attore nel mercato. Lo sa bene JetZero, lo sanno bene alla Delft, lo sanno tutti quelli che stanno testando la soluzione.
Natilus, verso il 2030
Horizon dovrebbe essere pronto per i primi clienti all’inizio degli anni ’30. Una sfida ambiziosa che potrebbe ridefinire il futuro dell’aviazione commerciale. I giganti del settore non staranno certo a guardare: potrebbero sviluppare i propri progetti BWB o, come spesso accade, tentare di acquisire il nuovo arrivato.
Una cosa possiamo già dirla, comunque: il futuro dell’aviazione commerciale potrebbe essere molto diverso da quello che conosciamo.