Ventuno anni dopo il ritiro del Concorde, il cielo sta per accogliere una nuova era di voli supersonici. Nel deserto del Mojave, il Boom XB-1 ha appena compiuto un passo decisivo raggiungendo Mach 0.95, e dimostrando che il futuro dell’aviazione commerciale è pronto a infrangere nuovamente la barriera del suono.
Il ritorno del volo supersonico
Come in Top Gun, ma nella vita reale. Il 10 gennaio 2025, nei cieli del deserto del Mojave, il prototipo Boom XB-1 ha sfiorato quella che un tempo veniva chiamata barriera del suono. Un momento che segna il possibile ritorno dei voli supersonici commerciali, spariti dai nostri cieli con il pensionamento dello sfortunato (e secondo me prematuro) Concorde.
Durante i 44 minuti di volo, il Boom XB-1 ha raggiunto un’altitudine di 8.986 metri. Ai comandi c’era il capo pilota collaudatore Tristan “Geppetto” Brandenburg (no, non sappiamo se il soprannome derivi dalla sua abilità nel far “volare” gli aerei come marionette). Il velivolo ha toccato una velocità transonica, cioè così vicina alla velocità del suono che alcune parti del flusso d’aria intorno alla fusoliera l’hanno effettivamente superata.
Durante il test, l’aereo ha sopportato una pressione dinamica massima di 383 nodi KEAS (Knots Equivalent Air Speed). In parole povere? Una pressione sulla fusoliera e sulle ali superiore a quella che sperimenterà volando a Mach 1.1. È come se l’aereo stesse già provando il vestito della festa, per essere sicuro che gli stia bene quando arriverà il grande giorno. Aspettiamo con interesse, dato che noi di Futuro Prossimo seguiamo il progetto da 5 anni.
Perché abbiamo perso il volo supersonico
Mi fa sempre uno strano effetto pensare che per la prima volta nella storia, l’umanità ha perso una capacità tecnologica invece di acquisirne una nuova. È come se avessimo disimparato a fare qualcosa. Il ritiro del Concorde nel 2003 ha segnato la fine di un’era, dovuta a un mix di fattori economici e politici. Il vecchio supersonico non era più sostenibile: troppo costoso, troppo rumoroso, troppo assetato di carburante. E non solo.
Una delle sfide più grandi per i voli supersonici è sempre stato il famigerato boom sonico, quel fastidioso “botto” che faceva tremare i vetri delle case al passaggio del Concorde. È come quando il vicino del piano di sopra decide di fare lavori di ristrutturazione, ma moltiplicato per cento. Con il Boom XB-1, Boom Supersonic sta lavorando proprio per eliminare questo problema.
Boom XB-1, il prossimo passo
I dati raccolti dall’azienda durante questo volo sono cruciali. Gli ingegneri li stanno analizzando per decidere se serve un altro test subsonico prima del grande salto: il primo volo supersonico, previsto per quest’anno. Se tutto andrà bene, presto potremmo tornare a volare più veloce del suono. New York-Londra in tre ore e mezza? Forse non è più solo fantascienza.
La strada è ancora lunga, ma questo test dimostra che la tecnologia sta facendo passi da gigante. Il ritorno dei voli supersonici commerciali potrebbe essere più vicino di quanto pensiamo. E questa volta, promettono, sarà più sostenibile, più silenzioso e più accessibile. Il futuro dell’aviazione sta bussando alla porta. O forse, dovrei dire che sta rompendo la barriera del suono.