In un’epoca in cui gli incendi sembrano inarrestabili, c’è chi non si arrende e cerca nuove soluzioni. È il caso di FireDome, la startup israeliana che ha dichiarato guerra al fuoco con un’arma inedita: un sistema che spara capsule “intelligenti” per creare un vero e proprio scudo anti-fiamma. Un’idea ambiziosa, nata dall’esperienza di Israele nella difesa antimissile. Ma funzionerà? Entriamo nei laboratori di FireDome per scoprirlo.
L’intuizione di FireDome: usare le tattiche militari per combattere i roghi
L’idea alla base di FireDome è quella di adattare le strategie di difesa militare, in particolare il celebre sistema Iron Dome, alla lotta contro gli incendi boschivi. A spiegarlo è Gadi Benjamini, co-fondatore e CEO dell’azienda: “Come in una guerra, per combattere gli incendi ci sono i pompieri che fanno da fanteria, gli aerei che sono l’aviazione, ma mancava un’artiglieria di supporto. Ed è proprio quello che stiamo sviluppando noi”.
L’idea è nata osservando in azione Iron Dome, il sistema antimissile che viene schierato a protezione di Israele. “Mi sono chiesto: e se usassimo un approccio simile per difenderci dal fuoco? Intercettare le fiamme prima che raggiungano i centri abitati, come facciamo con i razzi nemici”, racconta Benjamini. Un’intuizione che ha dato il via allo sviluppo di FireDome.
Un sistema a due livelli per creare una barriera inespugnabile
Come funziona nel dettaglio questo scudo anti-incendio? FireDome, attualmente in fase di test, è composto da due elementi chiave. Il primo è un lanciatore di capsule “intelligenti”, simili a proiettili, che si aprono a mezz’aria rilasciando un ritardante ecologico, e creando una barriera che blocca l’avanzata delle fiamme.
Il secondo livello di difesa è affidato all’intelligenza artificiale: una rete di sensori e telecamere individua focolai e braci volanti, che vengono prontamente estinti grazie all’intervento mirato del sistema. “L’obiettivo è proteggere un’area a 360 gradi, come una cupola, così che anche se qualche favilla supera la barriera primaria venga subito neutralizzata”, spiega il CEO.
FireDome, test in Israele e negli USA: la prova del fuoco
FireDome prevede di testare il suo scudo tecnologico in Israele già a partire da maggio, in zone ad alto rischio come le regioni boschive o le colline attorno a Gerusalemme. Ma il vero banco di prova saranno gli Stati Uniti, dove la startup punta ad avviare la sperimentazione nel 2026, in particolare nelle aree di Los Angeles e San Francisco flagellate da incendi sempre più devastanti.
Proprio la California è stata teatro, la scorsa settimana, di violenti roghi che hanno causato danni per oltre 150 miliardi di dollari. “È troppo presto per trarre conclusioni definitive, ma il nostro sistema potrebbe fare la differenza in casi come questo”, afferma Benjamini.
Siamo in grado di gestire forti venti e focolai intermittenti, due dei principali problemi in queste situazioni. Creare barriere protettive e combattere le faville potrebbe limitare molto i danni.
Una corsa contro il tempo per salvare vite e foreste
FireDome sa di avere poco tempo per dimostrare l’efficacia del suo scudo tecnologico. Con il cambiamento climatico, gli incendi stanno diventando sempre più frequenti e distruttivi, causando perdite enormi in termini di vite umane, biodiversità e danni economici.
Ecco perché l’azienda sta accelerando lo sviluppo, anche grazie a finanziamenti per 4,5 milioni di dollari raccolti da investitori specializzati in climate-tech. “Non possiamo più permetterci di combattere il fuoco solo con acqua e mezzi tradizionali”, conclude Benjamini. “Dobbiamo sfruttare la tecnologia per difendere le nostre case e i nostri boschi. Con FireDome, vogliamo offrire un nuovo strumento per affrontare questa battaglia cruciale. Una battaglia che non possiamo permetterci di perdere”.
Se l’intuizione si rivelerà vincente, presto potremmo vedere una rete di cupole tecnologiche proteggere le nostre terre dalla minaccia degli incendi. Una speranza che, di fronte alle immagini terribili dei roghi californiani, non possiamo che augurarci diventi presto realtà.