Ci sono scoperte che nascono dalla pura osservazione. Un dettaglio apparentemente insignificante che cattura l’attenzione di uno scienziato e apre le porte a un mondo nuovo. È quello che è successo con la lipocartilagine, un tessuto dalle proprietà uniche che promette di trasformare la medicina rigenerativa.
Una forma particolare di lipocartilagine
I ricercatori dell’Università della California, Irvine hanno identificato una variante specifica di lipocartilagine con caratteristiche sorprendenti. Il team guidato dal professor Maksim Plikus ha rilevato la presenza di cellule con depositi di grasso interni distribuiti nel tessuto cartilagineo dell’orecchio dei topi.
Queste cellule, inizialmente scambiate per adipociti, si sono rivelate essere una tipologia distinta di cellule scheletriche ricche di lipidi, denominate lipochondrociti.
Proprietà uniche e resistenti
La caratteristica più interessante di questa forma di lipocartilagine è la sua notevole stabilità. Le unità di stoccaggio del grasso (vacuoli) all’interno dei lipochondrociti mantengono dimensioni costanti, indipendentemente dalle condizioni nutrizionali dell’organismo. Come spiega Raul Ramos, ricercatore post-dottorato presso il Laboratory for Developmental and Regenerative Biology dell’UC Irvine:
La scoperta della particolare biologia lipidica della lipocartilagine sfida le ipotesi consolidate in biomeccanica e apre le porte a innumerevoli opportunità di ricerca
Lipocartilagine, un tessuto versatile e promettente
Le potenzialità di questa variante di lipocartilagine si estendono ben oltre il campo della ricerca di base. I ricercatori hanno confermato la presenza di goccioline lipidiche abbondanti nelle cellule cartilaginee umane coltivate in laboratorio da cellule staminali embrionali. Questa scoperta apre nuove prospettive per l’ingegneria tissutale e la medicina rigenerativa.
La ricostruzione della cartilagine attualmente richiede procedure invasive, come il prelievo di tessuto dalle costole del paziente. La nuova forma di lipocartilagine identificata potrebbe cambiare radicalmente questo approccio. Come evidenzia il professor Plikus:
In futuro, i lipochondrociti specifici del paziente potrebbero essere derivati da cellule staminali, purificati e utilizzati per produrre cartilagine vivente su misura per le esigenze individuali
Oltre i confini della medicina tradizionale
La ricerca, pubblicata sulla rivista Science (ve la linko qui), suggerisce che con l’aiuto della stampa 3D questi tessuti ingegnerizzati potrebbero essere modellati per adattarsi con precisione, offrendo nuove soluzioni per il trattamento di difetti congeniti, traumi e varie malattie della cartilagine come osteoartrite, artrite reumatoide e lupus.