Solo qualche anno fa ci meravigliavamo di poter parlare con un cilindro nero che accendeva le luci o ci diceva che tempo fa (e pensare che l’invenzione era nata decenni prima). Oggi Amazon alza l’asticella, e il prezzo. Alexa+, la versione rinnovata e alimentata da AI generativa dell’assistente vocale, costerà 19,99 dollari al mese quando verrà lanciata negli USA il prossimo mese. Con un’interessante eccezione: gli abbonati Prime la riceveranno gratuitamente.
È una mossa che nasconde molte implicazioni anche sul futuro dell’interazione uomo-macchina e sulle strategie di mercato dei giganti tech.
Quanto costa davvero innovare
L’annuncio arriva direttamente da New York, dove Panos Panay, responsabile dei dispositivi e servizi di Amazon, ha appena presentato la nuova creatura con parole piuttosto ambiziose:
Oggi, con l’intelligenza artificiale generativa e l’architettura completamente rinnovata di Alexa+, stiamo portando il mondo oltre i chatbot verso qualcosa di completamente nuovo.
Parole roboanti, tipiche degli eventi tech; ma questa volta potrebbero nascondere un fondo di verità. Con il suo abbonamento mensile, Alexa+ si posiziona esattamente allo stesso prezzo dei suoi principali concorrenti: la versione a pagamento di ChatGPT di OpenAI e Gemini Advanced di Google. “Coincidenze? Non credo” (cit.) È il prezzo che il mercato ha deciso per l’intelligenza artificiale “premium”, almeno per ora.
La vera sorpresa, semmai, è la decisione di offrirla gratuitamente agli abbonati Prime; una mossa astuta che potrebbe attirare nuovi iscritti al servizio e, soprattutto, fidelizzare quelli esistenti. Classico caso di “due piccioni con una fava” in salsa Silicon Valley.
Alexa+Dispositivi compatibili e tempistiche
Non tutti potranno godere immediatamente delle nuove funzionalità. Come detto, il lancio di Alexa+ avverrà inizialmente in accesso anticipato negli Stati Uniti a partire dal prossimo mese, per poi espandersi gradualmente ad altri utenti nelle settimane successive. Qui in Europa dovremo accontentarci ancora un po’ della vecchia Alexa, ottima… Per il timer della pasta.
Quanto ai dispositivi compatibili, i primi a ricevere l’aggiornamento saranno gli Echo Show 8, 10, 15 e 21. Resta un mistero quali altri dispositivi della famiglia Echo riceveranno il supporto in futuro. Amazon, stranamente, non ha fornito dettagli specifici, il che lascia pensare che potrebbero esserci limitazioni hardware che impediranno ad alcuni modelli più vecchi o economici di supportare le nuove funzionalità.
È un classico esempio di come l’intelligenza artificiale stia rapidamente creando un nuovo divario digitale: non più tra chi ha e chi non ha la tecnologia, ma tra chi possiede i dispositivi più recenti e potenti e chi è rimasto indietro.
Esperienza web e mobile completamente rinnovata
Una delle novità più interessanti è il lancio di Alexa.com, una nuova esperienza web progettata per quello che Amazon definisce “lavoro longform”. Un’espressione criptica che, tradotta dal marchettese, probabilmente significa che l’assistente sarà in grado di gestire conversazioni più complesse e articolate.
Parallelamente, l’azienda sta introducendo una versione aggiornata dell’app mobile Alexa, con una nuova interfaccia e funzionalità potenziate. È evidente come Amazon stia cercando di espandere l’ecosistema Alexa+ oltre i confini dei dispositivi Echo, trasformandola in una piattaforma onnipresente accessibile da qualsiasi dispositivo.
Si, ma cosa fa Alexa+? Le capacità che (forse) valgono quei 20 dollari
Come sopra: cosa offre concretamente Alexa+ per giustificare questo prezzo? Amazon promette un’esperienza completamente “ri-architettata” grazie all’intelligenza artificiale generativa. Nella pratica, l’assistente dovrebbe essere in grado di sostenere conversazioni più naturali e contestuali, ricordando dettagli delle interazioni precedenti senza necessità di ripetere comandi.
Tra le nuove funzionalità ci sarebbero “Explore” e “Stories” pensate specificamente per i bambini, oltre alla capacità di leggere, sintetizzare e richiamare documenti lunghi e complessi. La nuova piattaforma web Alexa.com sembra puntare proprio in questa direzione, offrendo uno spazio per interazioni più articolate che vanno oltre i semplici comandi vocali.
Insomma, Alexa+ non vuole più essere solo un maggiordomo digitale che accende le luci, ma un vero assistente in grado di gestire flussi di lavoro complessi, di integrarsi a perfezione con le nostre esperienze, perfino di fare da “guardiano” interpretando le riprese delle telecamere di sicurezza. Almeno sulla carta.
Il prezzo della privacy
Tanto, se mi conoscete, lo sapevate che ci sarei arrivato. C’è un aspetto che nessuno sembra voler affrontare apertamente, e io invece ci torno sempre su: cosa significherà questa evoluzione in termini di privacy? Le intelligenze artificiali generative funzionano meglio quanto più dati possono analizzare. E indovinate un po’? I nostri dialoghi con Alexa sono una miniera d’oro di informazioni.
Amazon sta essenzialmente chiedendoci di pagare per il privilegio di fornire più dati personali (a meno che non paghiamo già Prime). È un modello di business brillante, non c’è che dire; ma solleva interrogativi etici non indifferenti che, temo, passeranno in secondo piano rispetto all’entusiasmo per le nuove funzionalità.
Aspettative vs realtà
Il prezzo di Alexa+ è risultato più alto rispetto alle indiscrezioni circolate nei mesi scorsi, che parlavano di cifre tra i 5 e i 10 dollari mensili, possibilmente con un generoso periodo di prova gratuita.
Questo potrebbe indicare che le funzionalità offerte saranno più sostanziali del previsto, o semplicemente che Amazon ha fiducia nel potere della parola “AI” per giustificare un prezzo premium. D’altronde, viviamo nell’era in cui aggiungere “potenziato con intelligenza artificiale” a qualsiasi prodotto sembra giustificare un aumento di prezzo del 300%.
Resta da vedere se Alexa+ rappresenterà davvero quel salto evolutivo promesso da Panay o se sarà solo un’altra iterazione incrementale mascherata da rivoluzione. La storia della tecnologia è piena di promesse grandiose seguite da realizzazioni modeste; sarà interessante vedere da che parte della bilancia cadrà questa nuova versione dell’assistente di casa Amazon.
Ciò che è certo è che, con questa mossa, Amazon ha ufficialmente dichiarato che l’era degli assistenti vocali gratuiti è giunta al termine. Non è più una questione di “se” pagheremo per parlare con i nostri dispositivi, ma “quanto”.