La colonizzazione della Luna passa attraverso una tecnologia antica quanto l’umanità: il vetro soffiato. Il dottor Martin Bermudez ha ideato un sistema rivoluzionario che trasforma questa arte millenaria in una soluzione avanzata per l’habitat spaziale. Diamo un’occhiata da vicino a questo progetto sostenuto dalla NASA?
Una visione avveniristica
La progettazione di strutture abitative sulla Luna rappresenta una sfida cruciale per il futuro dell’esplorazione spaziale. E l’azienda Skyeports ha sviluppato un concept che sembra uscito da un romanzo di Arthur C. Clarke: una sfera di vetro soffiato che si eleva dalla superficie lunare, capace di ospitare decine di persone.
Il progetto ha catturato l’attenzione della NASA, che ha assegnato una sovvenzione di Fase I attraverso il NASA Institute for Advanced Concepts (NIAC) per sviluppare ulteriormente il concetto. La visione di Bermudez unisce funzionalità ed estetica in un design innovativo.
Moduli lunari in vetro soffiato: le sfide tecniche
La realizzazione di questo habitat presenta diverse sfide tecniche. La struttura è troppo grande per essere trasportata con un tradizionale lander lunare. Inoltre, l’assenza di atmosfera sulla Luna richiede soluzioni creative per il processo di soffiatura del vetro.
Bermudez propone di utilizzare l’argon, trasportato dalla Terra, come gas per creare la forma sferica. L’argon, essendo un gas nobile poco reattivo, offre vantaggi significativi in termini di sicurezza durante il processo di lavorazione del vetro ad alte temperature.
I vantaggi dell’ambiente lunare
Paradossalmente, l’assenza di pressione atmosferica sulla Luna facilita la formazione della sfera di vetro soffiato, richiedendo meno pressione per l’espansione della struttura. Il materiale stesso non sarà vetro puro, ma un reticolo vetroso con elementi di titanio o alluminio per aumentarne la resistenza.
La maggior parte dei materiali necessari si trova già sulla superficie lunare. La regolite lunare contiene le materie prime essenziali, inclusi gli agglutinati, strutture simili al vetro create naturalmente dall’impatto di micrometeoriti.
Protezione dai micrometeoriti
Gli impatti di micrometeoriti rappresentano una minaccia significativa. La soluzione proposta prevede più strati di vetro, separati da argon, simili alle moderne finestre a doppio vetro. La forma sferica offre vantaggi intrinseci, distribuendo meglio la forza d’impatto rispetto a una superficie piana.
Bermudez suggerisce anche di far ruotare lo strato esterno come ulteriore misura protettiva. Questa combinazione di strategie dovrebbe garantire la sicurezza necessaria per gli abitanti della struttura.
Sfere di vetro soffiato, non solo Luna
La visione di Bermudez si estende oltre la Luna. Strutture simili potrebbero essere utili su Marte o sugli asteroidi, dove la microgravità faciliterebbe ulteriormente la costruzione. Su Marte, tali habitat potrebbero essere particolarmente adatti sulla cima dell’Olympus Mons, dove l’atmosfera è più rarefatta e c’è meno erosione.
Il concetto rappresenta un passo significativo verso la realizzazione di habitat spaziali sostenibili e confortevoli. Mentre il team continua a perfezionare il design e affrontare le sfide tecniche, ci avviciniamo sempre più a un futuro in cui vivere nello spazio, magari “sotto vetro”, non sarà solo possibile ma anche esteticamente gradevole.